Facebook e Instagram sono pronte ad introdurre le spunte blu a pagamento, così come fatto settimane fa da Twitter. Il servizio scatterà a breve in Nuova Zelanda ed Australia come sperimentazione, con un costo a partire da 11.99 dollari, am se il test sarà positivo a quel punto si estenderà anche agli altri mercati. Obiettivo di Zuckerberg portarsi a casa un po’ di soldi, ma vedendo quanto accaduto con Twitter, gli analisti e gli addetti ai lavori storcono il naso. Brian Wieser, consulente pubblicitario, ha ad esempio specificato stamane sul Daily Telegraph: “È difficile comprendere come questo possa essere un elemento pubblicitario significativo. Il novantanove per cento delle entrate viene dalle pubblicità e non è stato trovato alcun altro modo per ottenere un reddito significativo”.



In ogni caso fino ad ora Mark Zuckerberg ha mantenuto fede alle sue promesse, ovvero, lasciare Facebook e nel contempo, Instagram, gratis per tutti, un annuncio ribadito tra l’altro non più tardi di cinque anni fa, nel 2018, dopo il famoso scandalo per Camrbidge Analytica. Ma oggi la situazione si è capovolta, con la crisi mondiale che ha colpito anche i colossi della Big Tech, protagonisti in queste settimane di migliaia di licenziamenti dopo il boom durante la pandemia di covid. La scorsa estate, come ricorda ancora il Telegraph, Meta ha subito il primo “drop” di entrate pubblicitarie della sua storia, oltre ad aver registrato tre trimestri di entrate in calo.



FACEBOOK, SPUNTA BLU A PAGAMENTO PORTERA’ FRA I 2 E I 3 MILIARDI DI DOLLARI

La fiducia degli investitori verso Mark Zuckerberg sta quindi vacillando alla luce anche del recente investimento sul Metaverso che al momento non sta affatto ripagando le attese. Infine c’è da fare i conti con il fatto che Instagram, WhatsApp, Facebook sono usati nel complesso da 3.7 miliardi di utenti di conseguenza è difficile trovarne altri. E’ quindi necessario trovare nuovi modi per incassare denaro e secondo le stime di Bloomberg la spunta blu potrebbe portare fra i 2 e i 3 miliardi di dollari ogni anno alla società.



La realtà è che, spunta blu a parte, tutti i social hanno introdotto negli ultimi tempi delle versioni a pagamento degli stessi, e fra i casi di maggior successo vi è stato quello di Snapchat che ha permesso di ottenere due milioni di abbonati ad un costo di 3,99 sterline al mese in cambio di funzioni extra. “L’era dei social media gratuiti è davvero finita – conclude il Telegraph – e Zuckerberg non vuole rimanere indietro”.