Facebook prende le distanze dai disordini che stanno accadendo in Afghanistan e vieta ufficialmente la pubblicazione di contenuti pro talebani, tesi ovvero a sostenere, in qualche modo, gli obiettivi di coloro che si sono impadroniti del Paese con la conquista della capitale, Kabul, avvenuta domenica 15 agosto 2021. L’annuncio è giunto direttamente da parte dell’azienda di Mark Zuckerberg, il quale ha assoldato un team di esperti, composto da persone di nazionalità afghana, chiamato a intervenire per monitorare e rimuovere qualsiasi contenuto di tale natura possa spuntare sugli spazi digitali di quello che può essere considerato il social media più celebre dell’intero orbe terracqueo.
Gli obiettivi dei talebani devono quindi essere ostacolati, in quanto considerati una componente del terrorismo internazionale. Vietati, pertanto, tutti i materiali scritti e/o audiovisivi a sostegno del movimento. Il bando è stato ideato appositamente per evitare che succeda quanto accaduto in passato, quando venivano veicolati i messaggi dei talebani ai loro seguaci proprio mediante questo tipo di piattaforma. Ma non solo…
FACEBOOK BLOCCA CONTENUTI A SOSTEGNO DEI TALEBANI (E COINVOLGE ANCHE LE ALTRE PIATTAFORME)
Infatti, i talebani e tutti i loro proseliti potrebbero agevolmente aggirare l’ostacolo e fare ricorso ad altri mezzi per comunicare tanto al popolo, quanto fra di loro, viste le mille risorse che la tecnologia del Terzo Millennio mette a disposizione di tutti, senza alcun tipo di distinzione. Per questo motivo, Mark Zuckerberg ha deciso di serrare ulteriormente le fila, onde evitare che tali fenomeni, scongiurati su Facebook, possano tuttavia palesarsi in tutta la loro potenza su altri social media e circolare così deliberatamente e in maniera totalmente indisturbata nell’intricato universo del web.
Facebook ha infatti annunciato ufficialmente che la politica restrittiva entrerà in vigore anche per tutte le sue altre piattaforme, incluse Instagram e WhatsApp. In particolare, su quest’ultima spesso nascono gruppi al cui interno vengono condivisi file multimediali di qualsiasi natura, che potrebbero sfuggire al controllo dei supervisori, in assenza del team di esperti. Che questa volta, per fortuna, c’è e dovrebbe rappresentare un valido deterrente.