FAGIOLI VIA DALLA JUVENTUS?
Avrebbe dell’incredibile se fosse una notizia confermata: il calciomercato Juventus potrebbe pensare di cedere Nicolò Fagioli. Da un paio di giorni il giovane centrocampista si è legato alla Stellar Group, agenzia che ha una presenza solida soprattutto in Premier League; questa novità è stata letta da più parti come la possibilità che Fagioli possa andare a finire in qualche club inglese, ma a dirla tutta ci sarebbe una seconda pista – forse meno verosimile – che vorrebbe il classe 2001 legarsi al Barcellona, così da favorire l’arrivo di Franck Kessié alla Juventus. La terza opzione, che non esclude questa, è quella del prestito: o lui o Fabio Miretti potrebbero andare a “maturare esperienza” altrove.
A proposito di esperienza: Fagioli ha giocato 39 partite nella Juventus, ma ha anche 33 gare in Serie B con una Cremonese promossa. In entrambi i casi, è stato titolare; non è partito negli undici una volta tornato in bianconero, ma ci è entrato di prepotenza e non ne è più uscito sino alla frattura della clavicola subita in Europa League. A queste apparizioni, si potrebbero aggiungere le 27 in Serie C nella Under 23: il campionato di terza divisione può essere assolutamente formativo, in ogni caso tosto e utilissimo a un giovane di 17-18 anni, età di Fagioli quando vi ha giocato. Nella stessa squadra sono 30 le gare di Miretti, che ne ha poi messe insieme 47 nella Juventus di Massimiliano Allegri.
I NUMERI DI FAGIOLI E MIRETTI
I dati servono per aprire una domanda: cosa si intende quando si parla di andare a fare esperienza per Fagioli e Miretti? Stando in casa Juventus, era già al limite l’anno in prestito di Claudio Marchisio a Empoli (stagione 2007-2008), ma il Principino era comunque reduce da una strana stagione in Serie B e dunque ci poteva stare che facesse il titolare in Serie A, ma in provincia, prima di tornare alla base (che la carriera abbia dato ragione a questa scelta è relativo: non abbiamo comunque la controprova). Nel caso di Miretti e soprattutto Fagioli, non è esperienza essere stati titolari in Champions League ed Europa League? Non è esperienza aver giocato costantemente in Serie A con una maglia “pesante”? Non è esperienza un Mondiale Under 20 (Miretti) da protagonista? Evidentemente, per i parametri di oggi, no. E dunque, si aprono queste opzioni di calciomercato. Attenzione: quanto segue prescinde da quanto si possa individualmente pensare circa il valore dei due calciatori.
Ora: Fagioli sarebbe una pedina di scambio per far arrivare Kessié alla Juventus. Al netto dell’età (l’ivoriano ha cinque anni in più), la Juventus si trova in una situazione di anno zero: presumibilmente fuori anche dalla Conference League, senza troppo denaro liquido da investire, deve ricostruire liberandosi degli esuberi, senza troppo margine di manovra. In uno scenario del genere, del tutto accostabile a quello che accolse Antonio Conte 12 anni fa, perché un Kessié – tra l’altro reduce da un anno negativo a Barcellona, che sarebbe dovuto essere quello del salto di qualità – sarebbe più utile di un Fagioli o un Miretti? Soprattutto del primo, perché il rendimento di Nicolò è stato sotto gli occhi di tutti. Se bisogna risparmiare, come mai non puntare sul costo zero di due giovani del vivaio che, ripetiamo per l’ennesima volta, hanno già giocato nella Juventus e ad alti livelli?
IL PRECEDENTE CR7
Nel 2018, chi scrive difese l’operazione Cristiano Ronaldo: pur nella consapevolezza che sarebbe potuto essere un bagno di sangue, all’epoca l’affare poteva passare per plausibile. La Juventus, che aveva giocato due finali di Champions League in tre stagioni, andava all in volendo sfruttare gli ultimi anni di certi big (Chiellini, Barzagli, Khedira, lo stesso Pjanic). Andò male: la Champions League non fu vinta, i tre anni di CR7 in bianconero hanno portato alla situazione attuale perché, naturalmente e come succede in NBA quando viene acquistato il franchise man, la rosa fu puntellata di parametri zero dallo stipendio alto e una futura cessione pressochè impossibile su certi parametri economici. C’è un esempio davanti, e in un contesto appunto diverso: ora, l’episodio di cinque anni fa non ha insegnato nulla? Perché puntare su Kessié (che, attenzione, potrebbe comunque aumentare il peso specifico del centrocampo bianconero in termini assoluti) all’alba di una stagione di transizione o comunque ricostruzione?
E ancora: al netto dell’epoca storica specifica, in che modo la Juventus potrebbe risanare i conti dovendosi accollare uno stipendio alto per un calciatore che, per quanto ancora nel pieno della carriera, ha comunque 5 anni più di Fagioli e 7 di Miretti? Che poi quest’ultimo non sia ancora esploso, d’accordo; eppure, ci sarebbe tutto il tempo perché lo faccia, e con la maglia che indossa oggi. Lo stesso tipo di discorso si può fare per Romelu Lukaku: passi il valore del calciatore, passi lo sgarbo a una grande rivale, passi l’apprezzamento dell’allenatore.
Tuttavia, se ne facciamo una mera questione tecnica ed economica, non avrebbe più senso puntare sulla rivalutazione di Dusan Vlahovic, pagato a peso d’oro con l’idea che rappresentasse un futuro a lungo termine? Basta una stagione negativa – peraltro con qualche attenuante – per sconfessare tutto? Detto tutto ciò, a Cristiano Giuntoli l’ingrato compito di far quadrare la situazione in casa Juventus: a volte per vincere (tornare a farlo, iniziare o proseguire) servono anche cessioni dolorose, a volte però occorrerebbe seguire maggiormente un certo tipo di progetto, e accettare che possa passare più tempo.