Valerio Mastandrea è Massimo in “Fai bei sogni”, il film che Marco Bellocchio ha tratto dal bestseller di Massimo Gramellini. In un’intervista su Venerdì, l’attore romano ha rivelato perché è stato scelto dal regista italiano: “In un’intervista, davanti a me, Bellocchio raccontava che mi ha scelto per una certa tristezza che emerge anche quando devo far ridere o alleggerire una situazione… voleva trattare il dolore e l’accettazione del dolore attraverso un attore che, per grandissima comodità – questo lo dico io – ha lavorato di sottrazione per tanti anni e così ha trovato un modo di stare davanti alla macchina da presa”. Mastandrea ha poi spiegato perché non ha voluto assomigliare nei modi o nell’accento a Gramellini: “So che un film è diverso da un libro e ho preferito cercare il personaggio nel copione, inventandomelo”. Ricordiamo che il film “Fai bei sogni” andrà in onda su Rai 3 a partire delle 21.30 ma sarà possibile vederlo anche sintonizzando i propri dispositivi mobile a Rai Play, cliccando qui.



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Regia di Marco Bellocchio

Fai bei sogni

andrà in onda su Rai 3 nella prima serata di giovedì 23 maggio, alle ore 21.30. Si tratta di un film drammatico del 2016 diretto da Marco Bellocchio ed interpretato da Berenice Bejo, Valerio Mastandrea, Guido Caprino e Miriam Leone. Il film è tratto dal romanzo omonimo di Massimo Gramellini, un’opera autobiografica. Fu presentato al Festival di Cannes 2016 durante il Quinzaine des Realisateurs. La fotografia del film è curata dall’autore siciliano Daniele Ciprì che nella carriera ha formato una coppia solida del cinema d’autore italiano insieme all’amico e collega Franco Maresco. Nonostante la candidatura a ben dieci David di Donatello la pellicola non riuscì a portarsi a casa nessuna statuetta, ma vinse due premi ai Nastri d’Argento.



Fai bei sogni, la trama del film

Andiamo a dare uno sguardo alla trama di Fai bei sogni. Massimo è un ragazzino di 9 anni tifoso del Torino e grande fan del telefilm di Belfagor. La sua vita sembra trascorrere tranquilla come quella di moltissimi altri ragazzi torinesi. Una sera però la madre (Barbara Ronchi) lo saluta, lo mette a letto e quindi scompare, morta in circostanze misteriose. Il bambino si rifiuta però di credere alla morte della donna, per lui semplicemente scomparsa, nonostante le indagini della polizia e le insistenze del padre (Guido Caprino). Massimo, da adulto (Valerio Mastandrea), è diventato un rinomato giornalista de La Stampa, Si occupa di calcio e di cronaca estera. Il giornale lo invia a Sarajevo durante la guerra, nel 1993. L’uomo conduce una vita pericolosa non solo sul versante lavorativo. Massimo viene arrestato dalla finanza durante le indagini sul suicidio di un suo ricco amico, con cui aveva giocato a poker la sera precedente. Questo evento e una lettera giunta al giornale di un uomo che dichiara di odiare sua madre riaprono in Massimo delle vecchie ferite. Il giornalista si sente finalmente pronto per affrontare il più grande mistero della sua esistenza: la morte della madre.



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