Simba La Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida, 22 anni, è stato condannato anche in secondo grado nell’ambito del processo sulla cosiddetta “faida tra trapper” a Milano. Lo rendono noto le agenzie di stampa, secondo cui la sentenza della Corte d’Appello di Milano sarebbe arrivata poche ore fa con una lieve riduzione della pena rispetto ai 4 anni incassati nel primo grado.



A carico del giovane, i giudici del capoluogo lombardo avrebbero infatti stabilito una condanna a 3 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione, ricostruisce Ansa, e avrebbero inoltre ridotto le condanne per altri due imputati. Oggetto del processo, che si è svolto con la formula del rito abbreviato, l’aggressione del marzo 2022 ai danni di un 22enne italiano e di un 27enne tunisino, entrambi amici del trapper Baby Touchè e parte di un gruppo considerato rivale di quello ricondotto a Simba La Rue. Secondo la ricostruzione dell’accusa, alcuni componenti della gang di quest’ultimo, a volto coperto, avrebbero dato il via al pestaggio sfociato nel ferimento di uno dei due giovani al quale sarebbe stato poi sottratto il telefono. Un’azione che sarebbe scattata dopo che una ragazza, anche lei imputata e condannata a 3anni e 5 mesi di carcere, avrebbe fatto da “esca”. I capi di imputazione, riporta LaPresse, vanno dalle lesioni aggravate alla rapina.



La difesa di Simba La Rue annuncia il ricorso in Cassazione

La difesa di Simba La Rue, come riportato dalla stessa agenzia di stampa a margine del verdetto di secondo grado emesso dalla terza sezione della Corte d’Appello di Milano, ha commentato brevemente la sentenza annunciando il ricorso in Cassazione e dichiarandosi “perplessa” dalla decisione dei giudici che andrebbe “contro le richieste delle difese e anche della pubblica accusa“.

L’avvocato del trapper 22enne, Niccolò Vecchioni, ha parlato di una proposta di concordato con la Procura generale che avrebbe previsto “l’assoluzione dal reato di rapina” e una diminuzione della pena per il reato di lesioni “a 10 mesi”. “Con la sentenza – ha dichiarato il legale difensore, riporta ancora LaPresse hanno ritenuto di confermare la responsabilità per la rapina e di non ratificare l’accordo raggiunto“. Non si tratta del primo guaio con la giustizia per Simba La Rue, recentemente scarcerato dal Riesame e a processo in appello con l’amico Baby Gang, insieme ad altri imputati, per una sparatoria risalente sempre al 2022 e avvenuta in via de Tocqueville, nel cuore della movida milanese. Entrambi sono stati condannati in primo grado, rispettivamente a 6 anni e 4 mesi e a 5 anni e 2 mesi di reclusione. Fatti per i quali, riferisce Ansa, la sentenza sarebbe attesa a luglio.