La disinformazione alimentata dall’intelligenza artificiale, l’IA viene oggi considerata come la più grande minaccia a breve termine per il mondo. Questo quanto è emerso dal rapporto di Davos, il World Economic Forum, negli scorsi giorni, riportato dal Financial Times. Nel rapporto Global Risk si legge come la cattiva informazione e la disinformazione siano considerate il rischio più grave per i prossimi due anni, evidenziando quindi come i progressi tecnologici stiano creando dei problemi nuovi o eventualmente stiano peggiorando quelli esistenti, e non il contrario.



Secondo gli autori del report, il boom dei chatbot che si basano sull’intelligenza artificiale, l’IA generativa come ad esempio il tanto chiacchierato ChatGPT, potrebbe portare alla creazione di contenuti sintetici sofisticati che possono essere usati per manipolare gruppi di persone, e tale situazione potrebbe non essere più limitata a breve a chi ha delle competenze specializzate in materia. Il tutto arriva tra l’altro in un anno, il 2024, in cui si terranno una serie di elezioni importantissime in tutto il mondo, a cominciare dagli Stati Uniti, previste il prossimo novembre, ma anche Gran Bretagna, India, Messico e molti altri Paesi.



FAKE NEWS PRODOTTE DALL’IA RISCHIO PER IL MONDO, IL COMMENTO DELL’ESPERTA

Carolina Klint, leader nella gestione del rischio presso Marsh, la cui società madre Marsh McLennan è coautrice del rapporto con Zurich Insurance Group, ha affermato che: “È possibile sfruttare l’intelligenza artificiale per creare deepfake e avere un impatto reale su grandi gruppi, il che alimenta davvero la disinformazione”. E ancora: “Le società potrebbero polarizzarsi ulteriormente” in quanto le persone fanno più fatica ad individuare quali fatti siano reali o meno.

Le fake news create tramite l’IA, l’intelligenza artificiale, potrebbero inoltre essere utilizzate per alimentare domande sulla legittimità dei governi che sono stati eletti “il che significa che i processi democratici potrebbero essere erosi e spingerebbe ulteriormente la polarizzazione sociale”, ha affermato ancora Klint. Infine, l’ascesa dell’IA comporta una serie di rischi, facilitando attacchi informatici, automatizzando i tentativi di phishing o creando dei malware avanzati. Uno scenario quindi tutt’altro che positivo.