Nuova bufera nel mondo del calcio: due procuratori sono indagati per reati fiscali. Si tratta di Fali Ramadani e Pietro Chiodi, che sono finiti nel mirino della Procura di Milano per i trasferimenti di Miralem Pjanic dalla Juventus al Barcellona e di Federico Chiesa dalla Fiorentina alla Juventus. A rendere nota l’operazione di oggi della Guardia di Finanza il procuratore facente funzione Riccardo Targetti.



Stando a quanto riportato dall’Ansa, inquirenti e investigatori si sono concentrati sulle attività del procuratore albanese, numero uno dell’agenzia irlandese Lian Sports Group, che collabora con Chiodi, titolare della Soccer Management e oggi perquisito. L’accusa è di svolgere attività economiche in Italia «sottraendo i relativi proventi all’imposizione tributaria». Per questo i finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza di Milano, coordinati dalla Procura meneghina, stanno eseguendo perquisizioni nell’ambito della nuova inchiesta sul calciomercato.



AGENTI INDAGATI: CHIESTI DOCUMENTI A 11 CLUB

Ci sono anche 11 richiesta di consegna di documenti, anche informatici, nei confronti di altrettanti club di calcio, come Juventus, Torino, Milan, Inter, Verona, Fiorentina, Cagliari, Roma, Napoli e Frosinone. Quindi, la Guardia di Finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Giovanni Polizzi, si è presentata nelle sedi di vari club, che non sono comunque indagati, per acquisire la documentazione relativa a molte operazioni di compravendita gestite dai due agenti Fali Ramadani, che risulta essere agente ad esempio di Kalidou Koulibaly (Napoli) e dell’allenatore Maurizio Sarri (Lazio), e Pietro Chiodi.



Secondo gli inquirenti, i proventi sarebbero stati nascosti tramite «transito su rapporti bancari intestati a società di diritto estero a lui riconducibili». L’obiettivo è quello di acquisire i documenti sui rapporti economico-finanziari intrattenuti dai due agenti con gli 11 club, che non sono iscritti nel registro degli indagati a differenza dei due procuratori. Stando a quanto riportato dall’Ansa, sono in corso ordini di esecuzione in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sardegna e Campania.