Vladimir Putin sarebbe sopravvissuto a un tentativo di omicidio. A riferirlo ai microfoni della “Pravda” è stato il capo dell’intelligence ucraina, Kyrylo Budanov, il quale ha svelato il retroscena legato alla missione fallita: tutti i dettagli saranno svelati sull’edizione del quotidiano in edicola domani, ma intanto sono state rilasciate alcune interessanti anticipazioni. A detta di Budanov, l’agguato andato a vuoto risalirebbe a circa due mesi fa, quando la guerra era già stata avviata da settimane.



“Nessuno ne ha parlato, ma è successo davvero – ha asserito –. Il tentativo è fallito nel Caucaso. Sono passati circa due mesi”. L’omicidio di Putin dunque non si sarebbe concretizzato per una serie di ragioni ancora non note, dal momento che lo spoiler del dialogo con Budanov rilasciato dalla “Pravda” si interrompe qui e occorrerà attendere le prossime ore per conoscere ulteriori informazioni.



OMICIDIO PUTIN FALLITO DUE MESI FA, BUDANOV: “MALATTIA IN STATO MOLTO AVANZATO”

Proprio in questo mese Budanov a “Sky News” aveva parlato non dell’omicidio, ma di una possibile malattia di Putin “in stato molto avanzato”. Il capo dell’intelligence, parlando del presidente della Russia, ha anche detto che “è entrato in un vicolo cieco, verrà accusato di crimini di guerra”.

Come riferito da “Il Messaggero”, intanto, l’ex capo dell’intelligence britannica, sir Richard Dearlove, ha previsto che il presidente russo Vladimir Putin sarà “privato del potere entro il prossimo anno e finirà in una struttura medica per malattie a lungo termine”. Il dirigente ha fatto le previsioni su Vladimir Putin mercoledì, durante un episodio del podcast “One Decision”, di cui è co-conduttore. “Penso che Putin se ne andrà entro il 2023. Ma probabilmente in una Rsa, dal quale non emergerà come il leader della Russia”, ha asserito a chiare lettere, evidenziando che  la casa di riposo sarebbe “un modo per far uscire Putin dal potere senza un colpo di Stato”.