La tradizione dei falò di Ferragosto in questo 2022 dovrà essere messa da parte in numerose località italiane. Cantare, mangiare e bivaccare attorno al fuoco, per quanto possa evocare immagini suggestive, può rappresentare anche un grave pericolo per l’ambiente, originando incendi e arrecando danni a cose o persone (nelle spiagge, ma non solo), senza dimenticare il rischio di inquinamento. Così, sempre più sindaci hanno deciso di emettere ordinanze per vietarli, prevenendo in questo modo i roghi e l’abbandono dei rifiuti.
Ma quali sono i Comuni che hanno adottato tali provvedimenti? Elencarli tutti è un esercizio complicato, ma, procedendo in ordine cronologico, vi diciamo che a Nettuno (Roma) e Gaeta (Latina) sono state firmate le prime ordinanze con cui si vietano i falò. Addirittura, a Gaeta le limitazioni sono scattate venerdì 12 agosto, pertanto con largo anticipo rispetto alla data di metà mese. Entrambi i divieti, di fatto poi estesi a tutto il litorale laziale inglobano anche balneazione, bivacco e pesca con qualsiasi attrezzo.
FALÒ FERRAGOSTO 2022: COMUNI IN CUI SONO VIETATI E MULTE
Il divieto di falò a Ferragosto 2022 riguarda anche numerose località della Sicilia, incluse le zone del parco della Favorita e della riserva naturale orientata di Monte Pellegrino a Palermo, dove fino al 16 agosto sono vietati anche “il montaggio di tende, il consumo di bevande alcoliche, l’ammasso di legname e di materiale infiammabile per l’accensione di fuochi. I trasgressori saranno puniti con multe che vanno dai 25 ai 500 euro”. Fino a 2mila euro giungono le sanzioni in Veneto, se si accendono falò di Ferragosto sul litorale di Rosolina Mare e Albarella. I Comuni della Sardegna, tra cui Olbia, han fatto sapere che le sanzioni andranno da 25 a 500 euro.
Discorso analogo per Campania e Calabria, con multe massime di 500 e di 400 euro. Attenzione al carcere, però: se dal falò, di Ferragosto o meno, si scatena un incendio, scatta il reato previsto dall’articolo 423 del Codice penale, con tanto di reclusione in carcere da 3 a 7 anni. Questo scenario si palesa tuttavia soltanto qualora le fiamme mettano in pericolo evidente l’incolumità pubblica.