I pm del Tribunale di Napoli, Capuano e De Simone, hanno emesso mercoledì, dopo quattro anni di dibattimento, le richieste di condanna nell’ambito del processo su false fatturazioni nel calcio che ha visto coinvolti diversi dirigenti di club di Serie A, ma anche calciatori e agenti. I magistrati, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, hanno chiesto due anni e otto mesi di reclusione per l’agente Alessandro Moggi, un anno e un mese di condanna per Adriano Galliani (ai tempi amministratore delegato del Milan) e un anno per Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli.
Possono tirare un sospiro di sollievo invece Claudio Lotito, presidente della Lazio, Andrea Della Valle, ai tempi presidente della Fiorentina e la famiglia Percassi, alla guida dell’Atalanta. Per loro infatti l’accusa ha richiesto l’assoluzione. È accaduto lo stesso nei confronti di tutti i calciatori coinvolti, tra cui anche Ezequiel Lavezzi, che nel periodo incriminato si era trasferito tra le fila del Napoli.
False fatturazioni: le richieste di condanna e di assoluzione dei Pm
Le indagini in questi quattro anni di dibattimento si sono concentrati su una lunga lista di dirigenti di club di Serie A, di agenti e di calciatori coinvolti nelle false fatturazioni. Le accuse di reato per quel che concerne i primi anni della vicenda, tuttavia, sono cadute in prescrizione. Il Tribunale di Napoli sta valutando solo i fatti avvenuti fra il 2013 e il 2014.
L’accusa dei Pm è infatti quella di avere contribuito all’emissione di fatture non veritiere nella gestione dei rapporti fra i club e gli agenti dei calciatori negli anni fra il 2009 e il 2014. Le società, in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, assumevano i procuratori come consulenti interni poco prima dell’acquisto del cartellino di un loro assistito, in modo da abbattere i costi che avrebbe dovuto sostenere quest’ultimo con operazioni fittizie. Le incongruenze tuttavia sono venute alla luce.