Con l’approvazione del ddl PMI di ieri da parte del Consiglio dei Ministri è entrato in vigore anche il nuovo apparato di norme contro le false recensioni online che – secondo un report del quale vi avevamo parlato in quest’altro articolo – rappresentano circa il 30% di quelle complessivamente pubblicate generando danni economici incalcolabili per le strutture ricettive: le norme previste sono diverse e mirano tutte a tutelare gli utenti finali che usufruiscono dei servizi, ma anche – e forse soprattutto – le strutture turistiche che li offrono e che rischiano danni immensi a causa delle false recensioni online.
Gli aspetti principali del testo contro le false recensioni online – ha spiegato la ministra Daniela Santanché dopo l’approvazione del testo – sono almeno due: da un lato quello che definisce “l’identificazione” che impone al soggetto intenzionato a recensire un determinato posto di provare il fatto di aver effettivamente usufruito dei servizi offerti; dall’altro l’eliminazione del “tempo illimitato” precedentemente concesso ai recensori che ora avranno solamente 15 giorni per lasciare il loro commento, peraltro osservato un linguaggio che la ministra ha definito “decoroso”.
Come funziona il testo contro le false recensioni online: a chi si applica e chi ha il compito di vigilanza
Oltre a queste due norme principali, nel testo contro le false recensioni online ci sono diversi altri aspetti interessati, ma il primo da chiarire è che la norma sarà valida non solo per ristoranti, locali ed alberghi, ma per tutte le strutture che hanno in qualche modo a che fare con il turismo includendo al loro interno – tra gli altri – anche musei, spa e parchi a tema; mentre sarà sempre importante che al proprietario dell’attività sia data la possibilità di replicare o di chiedere l’eliminazione della recensione nel caso in cui presenti delle falsità, ed è fatto anche espresso divieto di compravendita delle recensioni.
La vigilanza sulle false recensioni online spetterà – si legge nel testo – al Garante della concorrenza e del mercato (o più semplicemente, all’Agcom) che potrà comminare sanzioni; mentre alle varie piattaforme online è chiesto di adattarsi al codice di condotta che verrà stilato dallo stesso Garante adeguando i loro siti alle richieste ed adoperandosi per introdurre dei metodi di verifica sia dell’effettivo uso dei servizi recensiti da parte del consumatore, sia della correttezza e veridicità delle recensioni.