Sgominate a Crotone due associazioni illecite che fornivano documenti falsi per ottenere permessi di soggiorno a chi non ne aveva diritto. Un blitz delle autorità che ha coinvolto 24 diverse persone (fra cui anche due membri della polizia), un’operazione denominata Ikaros portata a termine dalla squadra mobile locale nelle scorse ore. “Quello che abbiamo potuto attestare – le parole in conferenza stampa di Nicola Lelario, capo della Squadra Mobile di Crotone, riportate da IlGiornale – è come ci fossero due organizzazioni distinte, pur con elementi di contatto, perché alcuni soggetti hanno operato sia per conto di una, sia per conto dell’altra organizzazione, che facevano sì che soggetti che non avevano effettivamente i presupposti e i requisiti per poter ottenere un riconoscimento, in particolare della protezione internazionale, potessero avere in qualche modo delle chance concrete per poterla ottenere”.
Lelario ha aggiunto: “Si è trattato di un’operazione che al momento ha visto l’ordinanza di custodia cautelare, sia in carcere che ai domiciliari, spiccata nei confronti di 24 soggetti, per un totale complessivo di 90 indagati”.
FALSI DOCUMENTI PER PERMESSI DI SOGGIORNO, INDAGATI IN 90, ANCHE I “CLIENTI”
Tra gli indagati vi sono anche tutti coloro che hanno beneficiato in maniera ovviamente illecita dei documenti fake e la cui posizione deve essere ancora vagliata: “Hanno beneficiato di questo tipo di servizio – ha aggiunto Lelario – che ovviamente, avendo pagato delle somme di denaro per poter ottenere questo tipo di servizio, non possono essere visti assolutamente come delle vittime ma come complici usufruitori di quest’attività di tipo criminoso”. In cambio di una determinata somma di denaro le due associazioni procuravano tutto quanto era necessario per ottenere i permessi di soggiorno in Italia, e alcuni membri delle due “bande” erano stranieri che operavano come mediatori: attiravano soprattutto iracheni, dando loro tutto quanto serviva per regolarizzarsi. In merito ai due poliziotti coinvolti: “Il ruolo dei colleghi è stato quello che in qualche modo ha funto un po’ da collante rispetto a quelle che erano attività di questo tipo di associazione. In alcune circostanze – ha aggiunto Lelario – abbiamo anche documentato delle effettive agevolazioni che venivano garantite anche a fronte di esborsi di somme di denaro, tanto è vero che in alcune circostanze è stata contestata anche l’ipotesi della corruzione”. L’indagine è scattata internamente presso la questura crotonese.