Ha falsificato il testamento della fidanzata, morta nel 2012, vivendo nel lusso negli anni a seguire. Un uomo originario del Piemonte è riuscito a nominarsi erede universale del patrimonio della compagna, da 1.6 milioni di euro, vivendo negli anni a seguire una vita che non gli apparteneva con soldi che non spettavano a lui. Il testamento olografo, infatti, aveva la firma falsa: a scoprirlo sono stati i parenti di lei – di sesto grado – che avendone sospetto, hanno aperto una causa al tribunale civile di Firenze. La perizia calligrafica ha confermato quello che la famiglia ha sempre pensato: l’italiano aveva falsificato la firma, dichiarandosi illegittimamente erede della fidanzata.
La Guardia di Finanza, dopo la perizia calligrafica, ha indagato l’uomo, originario del Piemonte, insieme alla nuova compagna, una donna cinese. I due sono accusati di riciclaggio e autoriciclaggio: la Finanza ha eseguito un sequestro preventivo da 1,5 milioni di euro ordinato dal gip. Sono state così sequestrate una casa in Piemonte e a una Porsche Cayenne, il tutto per un valore complessivo di circa 400 mila euro. Inoltre sono stati tolti all’uomo lingotti d’oro e orologi per altri 300 mila euro e bloccati conti correnti con 70 mila euro sopra. Secondo quanto spiega il Corriere Fiorentino, questi proventi sono i soldi ricavati dalla vendita del patrimonio della defunta.
L’uomo falsificò il testamento della fidanzata e mise i vendita i suoi beni
L’uomo piemontese accusato di riciclaggio e autoriciclaggio è adesso in età avanzata. Nel 2012 l’uomo falsificò il testamento della fidanzata che a Firenze possedeva due case e un’autorimessa. Riuscì a ricavare un milione e 620 mila euro, vendendoli in varie operazioni tra il 2014 e il 2020, come spiega il Corriere Fiorentino. Tali soldi vennero messi su un nuovo conto intestato alla nuova compagna, con delega all’uomo per operarvi. Con tali proventi il piemontese acquistò altri immobili, un’auto di lusso (Porsche Cayenne), gioielli e oro: il tutto, con soldi che non appartenevano a lui e che nel testamento non erano destinati a lui.