Il professor Giorgio Calabrese è stato ospite stamane negli studi di Uno Mattina per parlare della fame nervosa, fenomeno molto diffuso: “Ansia e stress di fondo, a volte positivi, a volte negativi – le parole del dietologo – c’è un ormone che è il cortisolo prodotto dalle ghiandole surrenali e quando noi siamo in tensione parte, stimola l’adrenalina che ha un’amica che si chiama insulina, che si trova nel pancreas e che brucia gli zuccheri, togliendoli dal sangue e mettendoli nelle cellule, e quando sono troppi li mette nei tessuti adiposi ingrassando”. E ancora: “Mangiare gli stessi cibi è un fattore psicologico, mangio ad esempio le mele anche se magari non mi riempiono”.
In collegamento con Uno Mattina anche lo psicologo Mendolicchio, che ha spiegato: “Sul cibo sfoghiamo tante delle nostre emozioni, c’è un’altra molecola che è la dopamina. Quando siamo depressi, annoiati e tristi mangiamo questi cibi comfort che ci danno la felicità e poi diventa quasi una sorta dipendenza, soprattutto nei confronti dei dolci. Se ricorriamo al cibo come sostanza di gratificazione o che lenisce le nostre ansie quello è un campanello d’allarme circa il fatto che il nostro benessere psicologico non è al massimo della forma”.
FAME NERVOSA: “I GENITORI STIANO ATTENTI AI GIOVANI”
Mendolicchio ha poi aggiunto, in merito ai giovani: “I genitori devono essere molto attenti a notare come i figli mangiano e il loro stile alimentare, se nasconde delle inquietudini è buona norma avvicinarsi al proprio figlio e parlarci. Spesso voltiamo lo sguardo dall’altra parte e non parliamo con loro”.
Di nuovo il prof Calabrese che ha parlato di bulimia nervosa: “C’è una reazione eccessiva ad un problema, a volte non hai la voglia di litigare o di discutere, e mangi. Prima erano solo le ragazze, oggi sono anche i ragazzi, che sono diventati più fragili e si è abbassata l’età, io ho pazienti di 12 anni, in angoscia con famiglie per bene”. Di nuovo il professor Mendolicchio che sul tema ha aggiunto e concluso: “Molti ragazzi hanno iniziato a fare diete estreme dopo alcuni messaggi sui social. I giovani proiettano inquietudini su comportamenti alimentari estremi. Noi dobbiamo diffondere sempre info corrette e affiancare i nostri figli tutti i giorni”.