Il dramma di Albizzate ha colpito e distrutto mezza famiglia di origini marocchine ora accolta e consolata da tutta la comunità del varesotto: tutti travolti dall’assurda caduta del cornicione ieri pomeriggio nell’edificio in via Marconi che accoglie un piccolo centro commerciale ricavato da un’ex zona industriale. Un uomo perde davanti ai propri occhi la moglie, due figli e il terzo di 9 anni si salva solo perché aveva visto un amichetto suo coetaneo dall’altra parte della strada, evitando così la caduta del cornicione di 60 chili in cemento armato. Il palazzo non ha avuto altri cedimenti se non quello, improvviso e senza scampo per le povere tre vite che gravitavano sotto: la mamma 38enne e i due figli piccoli di 5 e 1 anno stavano andando al supermercato all’interno del centro commerciale quando sono stati travolti da una tragedia immane. «Quando li ho visti mi sono sdraiato a terra, era un macello», ha detto l’uomo in stato di choc prima che arrivasse l’ambulanza. secondo i conoscenti della famiglia marocchina «è come se fosse ugualmente morto». Quando l’ambulanza l’ha soccorso, in stato di shock, ha riferito del senso d’impotenza per non essere riuscito a salvare sua moglie e i suoi due figli».
I TESTIMONI DELLA TRAGEDIA
È ancora il padre della famiglia distrutta da quel dannato cornicione a parlare con i media del Varesotto stamane quando lo spavento è lievemente diminuito: «Sto male, perdere una moglie e due figli è stato un colpo, sarà difficile». Mentre la Procura di Busto Arsizio sta valutando altre ipotesi di reato oltre alla inevitabile indagine per omicidio colposo scattata ieri dopo la caduta del cornicione di Albizzate, sono diversi i testimoni diretti di quei terribili secondi che hanno sconvolto per sempre la giovane famiglia radicata da anni nel nostro Paese. «Ho salutato la famiglia che stava passando. Mi sono girato e ho sentito un botto. Quando mi sono girato era già tutto crollato», spiega un ragazzino testimone dell’accaduto e raggiunto da Varesenews.
Il sindaco di Albizzate, Mirko Zorzo, si è salvato per miracolo e non riesce a capacitarsi di quanto avvenuto: è stato lui l’ultima persona a vedere vivi Fouzia, la giovane mamma marocchina e i suoi due bimbi, Soulaymane e Yaoucut: «Ero sul marciapiede ho lasciato passare la signora con i suoi bambini, pochi secondi e non li ho più visti». Lui lavora in un’azienda che dava sullo stesso edificio e si è salvato solo per la sua gentilezza nel voler far passare prima la famiglia, rimanendo così sotto l’arcata che è rimasta in piedi: «D’un tratto mi sono sentito avvolto dalla polvere».