Farebbe bene al pubblico italiano ogni tanto guardare in tv le condizioni del sistema sanitario in Paesi più poveri del nostro, come ad esempio in America Latina. Ovviamente è solo uno dei tanti motivi che dovrebbero invogliare a vedere Familia de Medianoche – Emergenze notturne, la serie tv messicana apparsa su Apple TV+ il 25 settembre e che si conclude, con il decimo episodio, la settimana prossima. A volte ci sfugge la drammaticità delle condizioni di vita dei più poveri quando devono provvedere alla loro salute e non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati ad aver costruito il nostro servizio sanitario pubblico. Che andrebbe difeso a denti stretti.
Protagonista di Familia de Medianoche è Marigaby Tamayo, una ragazza talentosa di Città del Messico che studia con successo medicina e aspira a diventare un giorno un chirurgo. Questo succede di giorno. La notte Marigaby si trasforma in un paramedico e lavora sull’ambulanza di famiglia, con il padre Ramon e i fratelli Marcus e Julio, di soli 10 anni, che presta servizio a chi la notte ha bisogno di soccorso. È un servizio “privato” al limite dell’illegalità, ma tollerato dal sistema sanitario messicano, che dispone in una città di 10 milioni di abitanti di appena 90 ambulanze. Cosi una rete di piccoli ospedali privati raccoglie per strada i malati e i feriti gravi, riconoscendo ai paramedici come la famiglia Tamayo una piccola provvigione.
La famiglia di Ramon vive di questo da molti anni. Inizia il servizio la notte e si muovono in una giungla, spesso capitando in situazioni difficili e pericolose, dove però Marigaby esprime al meglio la sua predisposizione ad aiutare gli altri e le sue competenze come potenziale chirurgo di emergenza. Il fratello più grande, Marcus, non sente invece quello come il suo lavoro, preferisce scrivere canzoni rap con la sua fidanzata, con cui progetta da tempo la fuga negli Stati Uniti per cambiare vita. Anche in questo caso Familia de Medianoche ci racconta, da un altro punto di vista, quello che pensano i giovani dall’altra parte dei “muri” che si stanno costruendo tra il Messico e il Texas, ma un po’ dappertutto nel mondo.
Marigaby deve nascondere alla sua università, ai professori e ai colleghi l’attività che svolge di notte, pena l’espulsione. Ma quando durante un terremoto che devasta Città del Messico si distingue per aver aver prestato soccorso immediato a centinaia di persone e per aver salvato decine di vite umane finisce in tv. Scoperta, viene allontana dai professori e sospesa da ogni attività didattica. È in quel momento che Marigaby capisce l’importanza di quello che fa con la sua famiglia, sopperendo alle carenze di un sistema profondamente ingiusto.
Nel ruolo della protagonista di Familia de Medianoche c’è Renata Vaca, una promettente giovane attrice e cantante messicana di origini nicaraguensi. Il fratello Marcus è invece interpretato dall’attore Diego Calva, candidato al Golden Globe per Babylon. Nei panni del padre Ramon, l’attore messicano Joan Cosio, conosciuto in Spider-man e Rambo. Familia de Medianoche non è paragonabile ai nostri medical-drama, troppo la differenza, la povertà dei mezzi a disposizione, la sporcizia in cui sono costretti a operare i nostri protagonisti, la durezza della vita nelle periferia di una megalopoli come quella messicana.
Quello di Familia de Medianoche è un racconto realistico e intenso, per certi aspetti più vicino a un documentario, a un reality, se proprio vogliamo fare un paragone.
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