Il 30 maggio 2023 presso la Sala Stampa Vaticana è stato presentato il Family Global Compact, un ambizioso progetto di collegamento internazionale tra tutti i centri di ricerca sulla famiglia attivi presso le università cattoliche nei vari Paesi, promosso dalla prima metà del 2021 dal Dicastero vaticano per i laici, la famiglia e la vita e dalla Pontificia accademia delle scienze sociali, con la collaborazione del Cisf (Centro internazionale studi famiglia) di Milano.



L’intero percorso si è ispirato al capitolo 2 dell’Amoris laetitia, significativamente intitolato La realtà e le sfide delle famiglie (n. 31-57), forse uno dei capitoli meno valorizzati dell’intera Esortazione apostolica. Eppure si tratta di un capitolo cruciale, perché ribadisce la necessità che ogni azione pastorale pensata ed indirizzata alle famiglie parta prima di tutto dall’ascolto attento e competente delle loro reali condizioni di vita, delle loro preoccupazioni, delle concrete sfide che devono affrontare. L’intero progetto ha quindi adottato come criterio forte il principio di realtà (Evangelii gaudium, 231-233), come ricordato dalla stessa Amoris laetitia: “È sano prestare attenzione alla realtà concreta, perché ‘le richieste e gli appelli dello Spirito risuonano anche negli stessi avvenimenti della storia’, attraverso i quali ‘la Chiesa può essere guidata ad una intelligenza più profonda dell’inesauribile mistero del matrimonio e della famiglia’” (Amoris laetitia, 31).



Per questo la prima parte del progetto (a cura del Cisf) si è sviluppato attraverso un complesso lavoro di mappatura e di ascolto di tutte le conoscenze presenti nei centri di ricerca sulla famiglia dei vari Paesi, attraverso due questionari on line, in cui sono stati sintetizzati i risultati delle ricerche svolte in ogni nazione.

Il testo finale, esito di una attenta ed impegnativa rielaborazione dei dati raccolti, ha sintetizzato una serie di precise indicazioni operative, strutturate su tre aree tematiche: 1) la qualità delle relazioni familiari; 2) la promozione della famiglia come soggetto sociale; 3) le sfide sociali e politiche oggi più urgenti. Ogni punto contiene diversi sottopunti, che costituiscono una vera e propria mappa di priorità sui principali nodi sensibili che caratterizzano oggi la vita delle famiglie a livello globale. La lista analitica dei temi e delle progettualità più specifiche non è facilmente sintetizzabile, e conviene quindi fare riferimento al documento integrale (www.familyglobalcompact.org).



Si può qui però evidenziare che i tre macro-capitoli su cui è stato organizzato il documento sono strutturati a partire da un principio antropologico e valoriale tipico della dottrina sociale della Chiesa, che considera la famiglia come un soggetto sociale primario, come un corpo intermedio insostituibile, come uno spazio di libertà e di responsabilità, e non come una variabile dipendente da altri soggetti sociali (lo Stato, il mercato).

Per questo è stata analizzata in primo luogo la qualità delle relazioni familiari, che sono all’origine della soggettività della famiglia, considerando il modo in cui la società contemporanea favorisce e penalizza il libero esplicarsi dei legami familiari (di coppia, genitoriali, di parentela allargata).

In secondo luogo si è messa a tema la modalità con cui le famiglie possono diventare generatori di bene comune, risorse per la collettività, e non rimanere spazi privati autoreferenziali. In altre parole, si è affrontata la cittadinanza della famiglia soprattutto nel suo essere un movimento attivo di responsabilità (dovere) verso il bene comune, prima che un (pur legittimo) problema di diritti da esigere dalla società.

Da ultimo (e solo da ultimo), sono state analizzate le politiche pubbliche in senso ampio, cioè il modo in cui Stato, mercato e società civile possono favorire o impedire il fiorire della libera e responsabile azione pubblica delle famiglie.

In altre parole, l’impianto del Family Global Compact si ispira in modo molto concreto ad uno dei capisaldi della dottrina sociale della Chiesa, a quel principio di sussidiarietà che nella generazione del bene comune mette al centro delle dinamiche sociali prima di tutto la libertà e la responsabilità delle persone – e delle famiglie, in questo caso. In fondo è quanto lo stesso Papa Francesco aveva già segnalato ad aprile 2022, in occasione dell’assemblea plenaria della Pontificia accademia delle scienze sociali, opportunamente dedicata a “La famiglia come bene relazionale” (non a caso l’Accademia è stata fin dall’inizio partner del percorso del Family Global Compact). “Sappiamo che i cambiamenti sociali stanno modificando le condizioni di vita del matrimonio e delle famiglie in tutto il mondo. Inoltre, l’attuale contesto di crisi prolungata e molteplice mette a dura prova i progetti di famiglie stabili e felici. A questo stato di cose si può rispondere riscoprendo il valore della famiglia come fonte e origine dell’ordine sociale, come cellula vitale di una società fraterna e capace di prendersi cura della casa comune. […] Il matrimonio e la famiglia non sono istituzioni puramente umane, malgrado i numerosi mutamenti che hanno conosciuto nel corso dei secoli e le diversità culturali e spirituali tra i vari popoli. Al di là di tutte le differenze, emergono tratti comuni e permanenti, che manifestano la grandezza e il valore del matrimonio e della famiglia. Tuttavia, se questo valore è vissuto in modo individualistico e privatistico, come in parte avviene in Occidente, la famiglia può essere isolata e frammentata nel contesto della società. Si perdono così le funzioni sociali che la famiglia esercita tra gli individui e nella comunità, specialmente nei confronti dei più deboli, come i bambini, le persone con disabilità e gli anziani non autosufficienti” (Papa Francesco, Discorso del Santo Padre ai partecipanti all’assemblea plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, Roma, 29 aprile 2022).

Nel documento finale, per ogni sotto-punto in ciascun area sono state individuate le sfide da affrontare, le proposte operative e le azioni specifiche per sostenere le famiglie davanti ad esse, e alcune “linee future di ricerca”, come compito per i centri di ricerca che aderiranno al Family Global Compact. Una vera e propria agenda, che potrà essere attuata se e in quanto si rafforzeranno le collaborazioni e i collegamenti tra questi centri di ricerca, in una rete interuniversitaria solida e permanente, capace di scambiare notizie, progetti, ricercatori, buone pratiche. Il tutto nella certezza che la famiglia è un elemento irrinunciabile per il bene delle persone e della società, come ha ricordato papa Francesco nel suo messaggio: “Nella famiglia si realizzano gran parte dei sogni di Dio sulla comunità umana. Non possiamo perciò rassegnarci al suo declino in nome dell’incertezza, dell’individualismo e del consumismo, che prospettano un avvenire di singoli che pensano a sé stessi. Non possiamo essere indifferenti all’avvenire della famiglia, comunità di vita e di amore, alleanza insostituibile e indissolubile tra uomo e donna, luogo di incontro tra le generazioni, speranza della società” (papa Francesco, Messaggio per il lancio del Family Global Compact, 30 maggio 2023).

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