Fanny Ardant a “Che tempo che fa” racconta la sua passione per l’Italia e come è nato l’affetto che la lega al nostro Paese. Spiega che anche Marcello Mastroianni l’ha aiutata a imparare l’italiano: «Ho visto la grande cortesia di parlare la mia lingua, allora mi sono detta che dovevo imparare la lingua degli italiani». E pensare che era arrivata in Italia per dei provini: «Monicelli mi ha detto di restare. Aveva un bellissimo appartamento». Fanny Ardant parla poi de “La Belle Époque”, film in cui è protagonista con Daniel Auteuil: «Mi ricorda Mastroianni nella sua grande umanità. C’è forza e vulnerabilità, poi amano la vita e il cibo. C’è malinconia senza pesantezza, con una forma di eleganza». E poi esprime il suo grande entusiasmo per aver lavorato con Auteuil: «Mi piaceva interpretare il ruolo della moglie, perché non ho mai girato con lui. Mi sono dovuta impegnare per essere cattiva con lui». Nel film ovviamente. (agg. di Silvana Palazzo)
FANNY ARDANT OGGI A CHE TEMPO CHE FA
Fanny Ardant non sembra essere molto favorevole ai social network. Lo ha detto in un’intervista a Musa Tv, videorubrica di Adnkronos, in occasione della Festa del Cinema di Roma. All’attrice è stato anche chiesto quanto è importante fare anche dei film sbagliati per chi vuole fare un mestiere come il suo. “Il cinema deve essere come la vita, non una strategia. Dunque nel grande fiume della vita, tra i treni che passano ci sono quelli eccitanti e quelli più lenti. Anche nei film che non sono belli, la cosa importante è di avere avuto il piacere di farli. Anche i film senza successo se puoi dirti ‘Quando li ho fatti ero felice’, allora va bene”, ha risposto. Alla classica domanda su quale fosse un regista italiano con cui avrebbe voluto o vorrebbe lavorare, la Ardant ha risposto: “Uno sconosciuto che un giorno mi manderà un copione fantastico”.
FANNY ARDANT, LE PAROLE SU ZEFFIRELLI
Oggi Fanny Ardant sarà ospite della puntata di Che tempo che fa per presentare il film di Nicolas Bedos, presentato a Cannes, oltre che a Roma, dal titolo “La Belle Époque”, che la vede protagonista insieme a Daniel Auteuil. Non è da escludere che si parli anche di Franco Zeffirelli, il noto regista scomparso lo scorso giugno, con il quale aveva lavorato nel 2002 il ruolo di Maria Callas nel film “Callas Forever”. “Ho amato Franco Zeffirelli da quando l’ho incontrato. La sua intelligenza, la sua cultura, la sua generosità, il suo amore per la bellezza e la passione. Mi piaceva vederlo ridere, commuoversi, arrabbiarsi e ascoltarlo parlare di tutto, delle città, degli scrittori, dei cani, dei fiori e degli esseri umani, della vita e della morte, dei ricordi d’infanzia e delle case, del teatro e della pittura, del suo amore per la vita. Ho amato la sua ironia, la sua malafede, la rapidità del suo sguardo e del suo ascolto, la sua ricchezza artistica, la sua libertà di pensiero e il suo coraggio. Mi ha fatto vivere una delle mie più grandi avventure artistiche”, erano state le parole della Ardant a giugno.
IL RAPPORTO CON IL CIBO ITALIANO
A Roma, per un evento legato alla Festa del cinema di Roma, Fanny Ardant ha parlato del suo rapporto con la cucina italiana. “Adoro la pasta alla puttanesca scoperta nel corso di un mio soggiorno a Napoli. Sebbene si tratti di un piatto capitolino”, sono state le parole dell’attrice riportate dal Messaggero. “Ma un’altra mia grande debolezza e passione, che lego al Bel Paese, è sicuramente la cioccolata”, ha aggiunto. Alla domanda dei presenti su come facesse a conciliare queste passioni con il suo aspetto fisico ha risposto: “La collera mi aiuta”. Una risposta strana, come quella che ha dato ha Io donna che le ha chiesto se le sarebbe piaciuto ricevere un premio alla carriera. “Ho uno strano rapporto con la vittoria: penso sia meglio sognarla che ottenerla. È più eccitante l’attesa, proprio come quando si è bambini e aspetti il gelato. Poi magari quel gelato ti cade per terra. Ecco, per me un premio ricevuto è come un gelato caduto per terra”, aveva risposta la Ardant.