“Torna a casa Lety”: è questo il messaggio recapitato da Marina Berlusconi a Letizia Moratti. La regina degli ex incarichi (sindaca di Milano, ministro dell’Istruzione, presidente Rai, vicepresidente della Regione Lombardia nonché assessore al Welfare) non se l’è fatto ripetere due volte: ha incassato come prima contropartita una poltrona finora sconosciuta (la presidenza della consulta del segretario nazionale Antonio Tajani), ha fatto armi e bagagli ed è ritornata in Forza Italia. Per suggellare la ritrovata intesa, la Moratti ha preso per la prima volta la tessera del partito: era sempre stata un’esterna agli azzurri, una “risorsa civica”. La tessera le è stata consegnata dallo stesso Tajani.



Ma dietro all’operazione c’è chi tira davvero i fili di Forza Italia, cioè Marina Berlusconi. Lo ha confermato la stessa Moratti intervistata al programma di Radio Rai “Un giorno da pecora”. “È stata lei a chiamarmi”, ha candidamente rivelato la “super ex”. Uscita dall’orbita forzista dopo l’esperienza in Regione Lombardia per sfidare proprio quello che fino a pochi giorni prima era stato il suo presidente – il leghista Attilio Fontana –, la Moratti aveva scelto il “centrosinistra temperato” della coppia Calenda-Renzi. Una pugnalata alle spalle per il povero Fontana trasformatasi in una parentesi infelice, che ha prodotto l’elezione di quattro consiglieri regionali di opposizione sotto le insegne di Lombardia Migliore, i quali sono pure divisi tra loro se seguire le orme della leader e passare dalla minoranza alla maggioranza oppure no.



Il motivo ufficiale del ritorno a casa morattiano dopo il tradimento è la collocazione europea. “Renzi e Calenda stanno con Renew Europe, io invece mi ritrovo negli ideali del Ppe”, ha spiegato la Moratti. Probabile per lei una candidatura da capolista azzurra alle prossime europee, sempre con la benedizione di Marina Berlusconi.

Al di là delle poltrone, resta il vero interrogativo: perché la figlia del Cav ha deciso di puntare sulla Moratti, una figura che non è mai stata popolare tra gli elettori del centrodestra (che non l’hanno riconfermata come sindaco di Milano dopo il primo mandato) e che anche in Forza Italia non solleva eccessivi entusiasmi?



I fattori che si intrecciano sono diversi. Marina intende riconquistare consensi negli ambiti da cui la Moratti proviene, in particolare quelli industriali e imprenditoriali, storici bacini elettorali del berlusconismo. Serve anche un nome forte da lanciare per le europee. C’è poi bisogno di puntellare la leadership di Tajani, che si divide tra il partito e il ministero degli Esteri senza tuttavia brillare in nessuno dei due. Voci interne a Forza Italia sostengono che Tajani non si sia nemmeno reso conto di essersi portato in casa chi gli potrebbe fare le scarpe.

Ma la voce più clamorosa è un’altra e avrebbe come origine motivazioni poco ideali e molto pragmatiche. La Moratti potrebbe addirittura “comprarsi” Forza Italia. I Berlusconi potrebbero cederle il partito se l’ex sindaco di Milano si facesse carico dei debiti, pari a 100 milioni di euro. La somma è esorbitante ed è poco credibile che la Moratti esponga il pur cospicuo patrimonio di famiglia per un’avventura del genere, ma lo scenario non sembra del tutto inverosimile. Con la famiglia del fondatore sarebbe aperto quantomeno un tavolo di trattativa.

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