Nelle prossime settimane, la FAO, agenzia delle Nazioni Unite che supervisiona la politica alimentare e agricola dovrebbe pubblicare un documento nel quale inviterà l’Occidente, compresi gli Stati Uniti, a ridurre drasticamente il consumo di carne. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) pubblicherà la sua cosiddetta road map dei sistemi alimentari globali durante il prossimo vertice sul clima COP28 a Dubai, che comincerà giovedì e durerà due settimane. Il documento della FAO raccomanderà alle nazioni che “consumano eccessivamente carne” di limitarne il consumo per ridurre le emissioni di gas serra, ha riferito Bloomberg.



“L’incapacità delle principali aziende produttrici di carne e latticini di ridurre le emissioni sottolinea l’urgente necessità di una maggiore attenzione politica al settore alimentare e agricolo” ha spiegato Jeremy Coller, presidente e fondatore della FAIRR Initiative, rete che lavora per la promozione di un’agricoltura rispettosa del clima in tutto il mondo. “Le emissioni del sistema alimentare meritano un posto in cima alla classifica, insieme all’energia e ai trasporti, poiché rappresentano circa un terzo delle emissioni di gas serra e il 40% di metano”, ha continuato. “Gli investitori sperano che la prima pubblicazione in assoluto di una tabella di marcia per l’alimentazione e l’agricoltura alla COP28 di questo mese possa catalizzare la transizione verso 1,5 gradi e un sistema alimentare più sostenibile”. La FAO dovrebbe inoltre invitare gli agricoltori ad affrontare le emissioni prodotte dai rifiuti alimentari e dall’uso di fertilizzanti.



FAO: “Diete a base animale hanno un forte impatto sul pianeta”

La road map della FAO ha come scopo quello di orientare la politica verso la riduzione l’impatto climatico del settore agricolo globale. I precedenti vertici COP sono stati molto più propensi ad affrontare le emissioni generate dai settori globali dell’energia, dei trasporti e della produzione: questa volta, invece, il consumo di carne e in generale l’agricoltura saranno in primo piano. “Abbiamo già soluzioni per affrontare il cambiamento climatico e molte di queste soluzioni, che si tratti di agroforestazione, ripristino dei suoli, allevamento sostenibile o gestione della pesca, hanno molteplici vantaggi in quanto possono anche sostenere l’uso sostenibile della biodiversità, oltre ad aiutare con la sicurezza alimentare: molteplici vantaggi dalle stesse soluzioni che solo l’agricoltura e i sistemi alimentari offrono”, ha affermato la settimana scorsa Kaveh Zahedi, direttore dell’Ufficio per i cambiamenti climatici della FAO.



Uno studio della FAO di marzo 2021 indica che il solo bestiame è responsabile di circa il 14,5% delle emissioni globali di gas serra. Le diete a base animale secondo l’ONU “hanno un forte impatto sul nostro pianeta”. Andrebbero dunque preferiti alimenti a base vegetale, che possono ridurre l’impronta di carbonio annuale di una persona fino a 2,1 tonnellate. Negli Stati Uniti, tuttavia, secondo i dati federali, l’agricoltura da sola genera circa il 10% delle emissioni totali di gas serra. Il settore agricolo americano rappresenta solo l’1,4% delle emissioni globali. “Gli agricoltori e gli allevatori americani sono eroi del clima, riducono le emissioni fornendo allo stesso tempo cibo, fibre e carburante abbondanti e convenienti”, ha dichiarato a Fox News Digital il presidente della Commissione per l’agricoltura della Camera Glenn Thompson.