Si può rischiare la chiusura dei propri conti, se le opinioni non sono in linea con quelle della banca presso cui sono aperti? Chiedetelo a Nigel Farage, visto che dai documenti che ha ottenuto è questo il motivo per il quale la Coutts Bank ha deciso di chiudere i suoi conti. Le sue idee «non sono in linea con i nostri valori», questa la motivazione fornita all’ex leader dell’Ukip. A prendere la decisione di chiudere i conti un comitato per il rischio reputazionale, che ha esaminato un dossier con i commenti dell’ex politico sulla Brexit, sull’amicizia con Donald Trump e le sue opinioni sui diritti LGBT. Queste tra le tante ragioni per cui è ritenuto non compatibile dalla banca. Stando a quanto riportato dal Telegraph, nel documento si fa riferimento anche all’amicizia di Farage col tennista Novak Djokovic come prova del fatto che non fosse «inclusivo» come la banca.



BBC e Financial Times avevano spiegato che il motivo della chiusura dei conti era legato al fatto che fossero al di sotto della soglia finanziaria richiesta dalla banca. Ma nelle 40 pagine di documenti ottenuti da Farage, che ha richiesto l’accesso a Coutts Bank, la banca afferma ripetutamente che l’ex politico «soddisfa i criteri CE (contributo economico, ndr) per il mantenimento commerciale». Quindi, questi documenti dimostrerebbero che la decisione è dettata da ragioni politiche. Nel verbale di una riunione del comitato per il rischio di reputazione di Coutts Bank, tenutasi il 17 novembre 2022, si legge: «Il comitato non ha ritenuto che continuare a tenere in banca NF fosse compatibile con Coutts, date le sue opinioni pubblicamente dichiarate che erano in contrasto con la nostra posizione di organizzazione inclusiva».



DOSSIER COUTTS BANK: INTERVIENE FARAGE

A proposito del rapporto di sorveglianza, in particolare in riferimento al lavoro svolto dal comitato della Coutts Bank, Nigel Farage ha parlato di «stile Stasi» usato per giustificare la chiusura dei suoi conti. «La prima cosa da dire è che la decisione di Coutts di cancellarmi non ha nulla a che fare con le mie finanze. (..) Riconosce persino che il mio contributo finanziario netto alla banca è positivo», scrive l’ex politico sulle colonne del Telegraph. «Credo che Coutts mi abbia preso di mira per motivi personali e politici, perché il suo rapporto assomiglia piuttosto a una memoria preprocessuale redatta dall’accusa in un caso contro un criminale di professione. Sono stati effettuati controlli mensili della stampa su di me. I miei account sui social media erano monitorati. Tutto ciò che veniva considerato “problematico” veniva registrato. Mi tenevano d’occhio». A preoccupare Farage è il fatto che ogni cliente che abbia delle posizioni vagamente conservatrici possa finire nel mirino della banca. «La mia amicizia con la famiglia di Novak Djokovic, che è rimasto fermo nella sua convinzione di dover essere libero di scegliere se ricevere o meno il vaccino Covid, è menzionata nella scheda di accusa. Così come il mio retweet di una gag di Ricky Gervais e la mia convinzione di abbandonare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Cosa c’entrano queste cose con il mio conto in banca?».



Ci sono 86 riferimenti alla Brexit, 144 alla Russia, in parte per le accuse, da cui si è sempre difeso, di aver ricevuto fondi dallo Stato russo. «Eppure il rapporto di Coutts osserva (presumibilmente a denti stretti) che non ha trovato alcuna prova che io abbia legami con la Russia. E ha controllato a fondo. Un’altra terribile offesa è la percezione che io sia considerato “razzista e xenofobo”», prosegue Farage. Ma questa vicenda non è un caso isolato. «Altre 10 banche mi hanno rifiutato un conto. Ora c’è poca o nessuna prospettiva che io possa avere di nuovo un conto bancario nel Regno Unito». Il problema è che potrebbe toccare ad altri la stessa situazione. «Se questa situazione rimane incontrollata, cammineremo come un sonnambulo verso un sistema di credito sociale in stile cinese, in cui solo chi ha le opinioni “corrette” può partecipare pienamente alla società».