In questo periodo, quando la travel & hospitality industry inizia a lamentare l’ormai cronica carenza di personale, e quando le previsioni per la primavera parlano di una stagione positiva, con conseguente alto fabbisogno di addetti (il turismo segna +14,5% solo a marzo, per oltre 93mila lavoratori ricercati, che diventano quasi 337mila nel trimestre marzo-maggio), Leader srl propone (da mercoledì 19 a venerdì 21, all’Università Europea di Roma) la 24esima edizione di FareTurismo, l’appuntamento nazionale dedicato alla formazione, al lavoro, alle politiche turistiche.



In programma colloqui di selezione con le aziende; la presentazione dell’offerta formativa (corsi ITS, corsi di laurea, master) e delle figure professionali (con i manager EHMA e le associazioni di Solidus); il salone espositivo con istituzioni, enti locali, organizzazioni di categoria, associazioni professionali, università, ITS e agenzie per il lavoro; conferenze e seminari di aggiornamento a cura di enti, organizzazioni di categoria, associazioni professionali; incontri con dirigenti scolastici degli Alberghieri e dei Tecnici per il Turismo, presidenti dei corsi di laurea e direttori dei master in Turismo, presidenti degli ITS Academy; colloqui di orientamento universitario (a cura degli psicologi di UEROrienta) e al lavoro.



A FareTurismo parteciperanno 38 realtà del settore (catene alberghiere, hotel, terme, agenzie per il lavoro, enti e società di consulenza e di servizi). Si parlerà di formazione, ma si terranno anche veri colloqui di lavoro, per varie posizioni, dal ricevimento al portierato, al barman, cuoco, cameriere e così via. FareTurismo sarà soprattutto l’occasione per fare il punto sulle skill richieste oggi dal settore, sui percorsi di formazione possibili, lauree, lauree professionalizzanti e master post laurea.

“Con l’incremento della domanda internazionale, nel 2024 il turismo è ritornato a dominare la scena in Italia – ha detto Ugo Picarelli, fondatore e direttore di FareTurismo – grazie alle numerose località e bellezze naturali che attirano visitatori da tutto il mondo. La pandemia aveva sottratto nel 2022 300mila lavoratori al turismo, in quanto il lungo periodo di chiusura aveva determinato l’esodo verso altri settori o il ricorso a sussidi statali.



Nel 2023 il Governo con il Decreto Lavoro introdusse il bonus lavoratori turismo, il ‘Bonus Estate’, cercando di sopperire alle difficoltà con un’agevolazione per i lavoratori del turismo, con l’obiettivo di far fronte alla carenza di personale e garantire stabilità occupazionale: un bonus pari al 15% della retribuzione lorda corrisposta in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario. Nello stesso anno le aziende del turismo hanno continuato ad investire nella riqualificazione dei propri dipendenti e ad accogliere presso le proprie strutture personale in tirocinio/stage, al fine di avere a disposizione capitale umano adeguatamente formato.

Nel 2024 sono stati rinnovati i contratti nazionali di settore scaduti da anni, e buona parte ha riguardato il turismo e il suo indotto. Al tempo stesso continua a esistere ‘un’emergenza personale’, in quanto non si trovano addetti, anche a fronte di proposte del tutto regolari, soprattutto per le mansioni di media specializzazione: personale di sala e cucina, receptionist, banconisti, bagnini. A questo quadro si aggiunge il fattore stagionalità, vivendo il turismo di mesi in cui è necessario implementare la forza lavoro e altri in cui cala, quindi lavorando a ritmi incalzanti e per brevi periodi.

Infine, dal 2024 il ministero dell’Istruzione, che aveva dato vita in fase sperimentale alla nuova filiera formativa tecnologico-professionale, ha istituzionalizzato per il prossimo anno scolastico, il modello ‘4+2’, vale a dire quattro anni di scuola secondaria seguiti da due anni negli ITS Academy, mentre il ministero del Turismo si è dotato di una direzione generale alla Formazione e alle Professioni Turistiche, che lascia ben sperare per un costante impegno sulla formazione e sul lavoro nel turismo, ma soprattutto si auspica per un coordinamento interministeriale con i ministeri dell’Istruzione, dell’Università, del Lavoro, della Cultura”.

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