Un recente studio condotto tramite una revisione di alcuni articoli di cronaca ha sollevato alcune perplessità in merito ai farmaci antidepressivi. A condurre la ricerca sono stati alcuni psicologi inglesi dell’Università dell’East London che sono partiti da un campione di circa 8.000 inchieste del coroner tra Inghilterra e Galles dal 2003 al 2020 in cui era stato menzionato quel tipo di farmaco. Complessivamente, è emerso come i farmaci antidepressivi siano collegati a più della metà di quei decessi, ma si tratterebbe inoltre di un dato sottostimato, soprattutto perché molti suicidi non vengono riportati dai giornali di cronaca e, pertanto, non sono inclusi nella revisione degli psicologi.
Farmaci antidepressivi e suicidi
Il fatto che i farmaci antidepressivi potrebbero essere collegati a moltissimi casi di suicidio non è certamente una novità, ma si tratta comunque di un allarme preoccupante. Infatti, a differenza di quanto si pensasse in precedenza, i farmaci in questione forniscono un aiuto psicologico ai pazienti fragili, ma di contro gli mettono anche in mano l’arma “perfetta” per togliersi la vita, accentuando per certi versi il senso di disperazione e di vuoto che molti problemi psicologici causano normalmente.
Dallo studio è emerso come i farmaci antidepressivi c’entrassero in almeno 2.718 casi di impiccagione e in circa 2.329 casi di overdose (in 933 di questi ultimi non erano stati assunti altri farmaci). L’autore dello studio, il dottor John Read, al Daily Telegraph ha spiegato che quel tipo di farmaco “non solo non riduce la suicidalità, ma in realtà la aumenta in molti modi, e per alcuni fornisce anche il meccanismo per togliersi la vita”. Considerando, spiega il quotidiano, che attualmente nel solo Regno Unito sono stati prescritti farmaci antidepressivi a circa 8,3 milioni di persone nel corso degli ultimi decenni, con un aumento del 5% nell’ultimo anno, si comprenderà meglio l’entità del problema. Nel 2018, inoltre, il dottor Read aveva intervistato 1.500 pazienti che assumevano antidepressivi, appurando che nel 50% dei casi avevano stimolati i pensieri suicidali, nel 60% dei casi era stata rilevata una riduzione dei sentimenti positivi e dal 70% era stata lamentata una completa insensibilità.