Si va verso una possibile carenza di farmaci, complice il rincaro del prezzo dell’energia: lo rivela Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, intervenuto ai microfoni dell’agenzia di stampa Adnkronos Salute: “Con questa fiammata del rincaro dell’energia del +600% che stiamo registrando, rispetto a un anno fa, nel nostro settore, si profila un reale rischio di carenza di farmaci e della stessa sopravvivenza delle aziende produttrici di medicinali, che sono beni essenziali non solo per la salute ma per la sicurezza di un Paese”.



Tutti i settori della filiera farmaceutica “stanno assorbendo parte importante di questi aumenti di costi, perché noi non possiamo riversarne a valle gli effetti, ovvero sul consumatore, dato che in larga parte i prezzi sono concordati con Aifa e regolamentati. Quindi questa crisi energetica determina effetti indiretti aggiuntivi per le aziende farmaceutiche, con incrementi di tutti i fattori della produzione, materiali, imballaggi, manutenzioni, fiale, packaging che è fatto di materiale cartaceo, che mediamente sono cresciuti solo nel primo semestre 2022 del 40% rispetto all’anno scorso”.



FARMACI, DOMPÉ: “TRA UN PO’ LE AZIENDE NON CONSEGNERANNO PIÙ FARMACI”

Sergio Dompé, presidente esecutivo di Dompé Farmaceutici, ha rivelato le difficoltà relative alla produzione di farmaci: “Vetro, alluminio, cellulosa, in qualche caso qualche polimero, eccipienti. Abbiamo avuto difficoltà ad approvvigionarci, in qualche caso carenze, in altri abbiamo riscontrato un aumento dei prezzi. Il che diventa ancora più grave per i farmaci che sono inseriti in Fascia A, prescrivibili a carico dello Stato e che per legge hanno prezzi fissi. Quindi tra un po’ le aziende non saranno più in grado di consegnarli perché qualcuno di questi è già diventato antieconomico oggi produrlo”.



Il punto, secondo l’industriale, è che aziende come quelle farmaceutiche hanno tempi lunghi anche negli aumenti delle scorte, che “sono abbastanza cospicue ma non sono eterne. E a un certo punto questi ammortizzatori, che sono costituiti dalle scorte strategiche che tutte le imprese hanno, vanno a terminare. Se mi manca il vetro perché ci sono delle vetrerie da cui noi ci fornivamo che non sono in condizione di essere competitive, o se manca un eccipiente, o banalmente il bollino autoadesivo o il cartonaggio, e non parliamo poi delle materie prime e di tutto il resto, il problema rischia di diventare sempre più serio”.