Il problema dei farmaci contraffatti in Italia non sussiste: il 99,9% dei prodotti in circolazione è tracciato. Il “merito”, come riportato da La Verità, è di un sistema in vigore esclusivamente nel nostro Paese, che garantisce delle maggiori tutele grazie al cosiddetto bollino farmaceutico. Esso si compone di due codici a barre (uno superiore e uno inferiore) e di un codice chiamato datamatrix, che riporta le informazioni complete sul medicinale.



Il meccanismo in questione è valido e ormai collaudato. Il motivo è anche da ricondurre al fatto che il bollino in questione è fornito dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che nella produzione introduce, secondo le procedure del ministero dell’Economia e delle Finanze, i sofisticati elementi di sicurezza propri delle banconote e dei passaporti. È per questo motivo che rappresenta anche un efficace strumento di difesa dalle falsificazioni. I prodotti coperti dal marchio sono tutti quelli farmaceutici, compresi anche quelli non soggetti a prescrizione.



Farmaci contraffatti, in Italia problema ridotto: 99,9% è tracciato. Cosa farà l’Ue?

Nei Paesi diversi dall’Italia, tuttavia, la questione dei farmaci contraffatti è ben più rilevante. Nei Paesi europei essi sono in media l’1% di quelli in circolazione, mentre nel mondo la percentuale si alza al 10%. È per questo motivo che l’Ue sta pensando di creare un sistema di sicurezza tutto suo. L’ipotesi di introdurre quello italiano, al momento, non è stata presa in considerazione.

Il problema è che il nuovo metodo, simile a quello già adottato da alcune multinazionali del tech, si sta rivelando meno sicuro, in quanto è basato sulla sola stampa di codici identificativi sulla scatola del prodotto e non prevede la possibilità di effettuare alcuna verifica. In sostanza lo stesso codice potrebbe essere stampato su più confezioni. È difficile dunque pensare che il nostro Paese possa adattarsi a questo meccanismo innovativo, che incrementerebbe le falsificazioni. È in virtù di ciò che si attende nelle prossime settimane un intervento del Governo di Giorgia Meloni. Le discussioni sono state già avviate.