La sociologa Jessica Ho della Pennsylvania State University, basandosi sui dati dal 1996 al 2019 tratti da un lungo sondaggio nazionale annuale sul consumo annuale di medicinali negli Stati Uniti, è arrivata alla conclusione che ci sia stato un forte aumento nell’uso di farmaci da prescrizione tra entrambi i sessi, quasi tutte le fasce d’età e tutte le etnie considerate, ma soprattutto tra le donne bianche più anziane. “Questo documento non cerca di dire se l’uso di farmaci da prescrizione sia positivo o negativo”, spiega Ho. “Ovviamente, hanno fatto la differenza nel trattamento di molte condizioni, ma ci sono crescenti preoccupazioni su quanto sia eccessivo”.



“La quota di vita degli americani trascorsa assumendo contemporaneamente un gran numero di farmaci è notevole e si è ampliata notevolmente nel tempo”, spiega nel report Ho. “Queste tendenze sono probabilmente legate a diversi fattori, tra cui il crescente peso dell’obesità, una sopravvivenza più lunga in condizioni croniche e l’intensificazione del trattamento dell’ipertensione e del colesterolo“: pur vero, però, che l’aspettativa di vita negli Stati Uniti è generalmente aumentata nel tempo. Da considerare anche l’influenza dell’industria farmaceutica, la cultura attuale e i vincoli del sistema medico che potrebbero aver avuto un ruolo nell’aumento dei farmaci soggetti a prescrizione.



Farmaci da prescrizione, bambini nati nel 2018 trascorreranno metà della loro vita assumendone

Uno degli studi eseguiti per stimare il carico permanente dei farmaci da prescrizione negli Stati Uniti prevede che i bambini nati nel 2019 trascorreranno metà della loro vita assumendo farmaci di qualche tipo su prescrizione del medico. Per gli uomini più anziani nati negli anni successivi, i farmaci da prescrizione per l’ipertensione sono aumentati “tremendamente”, quasi raddoppiando nel periodo di studio. Gli aumenti maggiori riguardano però le donne e in particolare le prescrizioni di farmaci antidepressivi. “Una neonata nel 1996 poteva aspettarsi di assumere antidepressivi per 5,55 anni; nel 2019, questa cifra è più che raddoppiata arrivando a 12,52 anni”, scrive Ho.



Le donne, ad ogni età, assumono più farmaci rispetto agli uomini: ad esempio, secondo lo studio di Ho, il bambino maschio medio nato nel 2019, ad esempio, potrebbe aspettarsi di assumere farmaci da prescrizione per 37 anni della sua vita. In confronto, ci si aspettava che una bambina nata nel 2019 assumesse farmaci da prescrizione per 48 anni della sua vita. Una delle motivazioni potrebbe essere dovuta al fatto che le donne vivono più a lungo degli uomini e i farmaci vengono loro prescritti molto più precocemente nella vita. Inoltre, alcuni farmaci sono rivolti solo alle donne, come i contraccettivi.

Farmaci da prescrizione: neri e ispanici ne assumono meno

Lo studio di Ho ha scoperto che i neri e gli ispanici trascorrono periodi più lunghi della loro vita senza assumere alcun medicinale soggetto a prescrizione. Questi gruppi sperimentano però una mortalità più elevata rispetto ai bianchi: la differenza è probabilmente dovuta alla disuguaglianza nell’assistenza medica. Più farmaci, però, non equivale sempre ad una cosa positiva: infatti assumerne troppi, come ben sappiamo, non fa affatto bene. Più medicinali si assumono, maggiore è il rischio di effetti collaterali e interazioni negative, con conseguente aumento del rischio di cadute, problemi cognitivi e morte. Ogni anno negli Stati Uniti, circa 1,3 milioni di visite al pronto soccorso sono dovute agli effetti avversi dei farmaci, principalmente anticoagulanti, farmaci per il diabete, farmaci per il cuore, farmaci per le convulsioni e antidolorifici oppioidi.