Uno studio pubblicato sulla rivista JAMA ha rivelato che i farmaci per il diabete riducono i rischi di incorrere in tumori correlati all’obesità, proprio per gli effetti di perdita di peso più significativi di questi medicinali di nuova generazione, come il semaglutide, venduto commercialmente come Ozempic negli Stati Uniti dal 2017. “L’obesità infatti è nota per essere associata ad almeno 13 tipi di cancro, ma questo legame può essere spezzato”, ha spiegato l’autore Rong Xu ad AFP.
I ricercatori, per dimostrare ciò, hanno analizzato le cartelle cliniche di due tipologie di pazienti con diabete di tipo 2 che sono stati curati tra il 2005 e il 2018: da un lato c’erano quelli trattati con insulina e dall’altro lato quelli a cui invece era stata somministrata una classe di farmaci noti come agonisti GLP-1, ad esempio Ozempic. È emerso che i secondi avevano un rischio significativamente inferiore di sviluppare 10 dei 13 tumori studiati.
La correlazione tra i tumori e l’obesità: svolta coi farmaci per il diabete
È stato dimostrato che i farmaci per il diabete noti come agonisti GLP-1 riducevano tra gli altri il rischio di cancro al rene, al pancreas, all’esofago, alle ovaie, al fegato e al colon-retto. Non sono state registrate invece variazioni significative per quanto riguarda il cancro alla tiroide e il cancro al seno nelle donne in postmenopausa. I risultati sono comunque importanti e fanno riflettere sull’importanza di contrastare l’obesità per salvare le vite delle persone. “Il nostro studio fornisce la prova che i GLP-1RA sono promettenti nel rompere il legame tra obesità e cancro”, ha commentato il dottor Rong Xu.
L’autore dello studio ha suggerito che i risultati dovrebbero fare riflettere in merito al fatto che i benefici protettivi registrati possono incoraggiare i medici a prescrivere trattamenti GLP-1 per i pazienti diabetici invece di altri farmaci come l’insulina. È necessario però che la ricerca vada avanti in questo campo per capirne di più.