Cipro combatte un virus letale per i gatti usando le pillole contro il Covid. I servizi veterinari dell’isola hanno intrapreso la lotta a un ceppo virulento e letale di coronavirus dei gatti ricorrendo ai farmaci pensati per gli esseri umani. Questa pandemia ha già ucciso migliaia di gatti: si tratta di peritonite infettiva felina (FIP) causata dal coronavirus felino, che, se non curata, risulta quasi sempre fatale.



Definito come “focolaio di FCoV-23”, il virus è stato notato per la prima volta a gennaio nella capitale, Nicosia, dalla quale si è diffusa in tutta l’isola, come spiega al Guardian l’Associazione Veterinaria Pancypriana (PVA). Gli esperti dell’Università di Edimburgo, che hanno indagato sull’epidemia in collaborazione con PVA, hanno scoperto che in 12 settimane il numero di casi di FIP confermati dai test PCR (reazione a catena della polimerasi) è aumentato di venti volte rispetto all’anno precedente. Il dott. Charalampos Attipa, docente senior di patologia clinica veterinaria presso l’Università di Edimburgo, ha dichiarato al Guardian che “I nostri studi sono molto concentrati sull’identificare la possibile mutazione che ha portato a questo ceppo di FCoV altamente virulento“. Il virus felino mutato non è correlato al Covid-19 e non può essere contratto dagli umani, tuttavia il molnupiravir, il principio attivo che compare come principale ingrediente nelle pillole anti-Covid, si è dimostrato utile per i gatti con diagnosi di FIP.



Gatti curati con farmaci umani contro il coronavirus felino: l’intuizione di Cipro

Farmaci umani contro il Covid per combattere il coronavirus felino e salvare così migliaia di gatti. I focolai di FIP, sebbene rari, si sono già verificati in passato nel Regno Unito, Stati Uniti, Taiwan e Grecia, ma sono sempre stati limitati ai gattili. A Cipro tuttavia questo coronavirus sembra aver assunto una forma molto più contagiosa, e miete vittime anche tra gli animali domestici che vivono al chiuso: da gennaio, la Cat Protection Welfare Society menziona la morte di circa 300.000 gatti.

Un allarmismo respinto dai veterinari locali che, come riferisce il Guardian, hanno parlato di “un’esagerazione” e ridimensionando i dati in 8.000 gatti morti nella prima metà del 2023. “Non è vero che siamo un’isola di gatti morti, ma ciò che sta accadendo è molto grave“, ha dichiarato il presidente della PVA, Nektaria Ioannou Arsenoglou, al Guardian. E ha aggiunto che i gatti colpiti potrebbero riprendersi con un trattamento adeguato.