Assolto il farmaco contro i bruciori di stomaco che provocherebbe il cancro
Dal 2020 un farmaco contro i bruciori di stomaco e il riflusso gastrico, il particolarmente diffuso Zentac, è al centro della bufera perché provocherebbe il cancro. Venne all’epoca preventivamente tolto dal mercato, portando un notevole calo nei titoli azionari delle aziende che lo commercializzavano, GSK, Pfizer, Sanofi e Boehringer Ingelheim. Tuttavia, il farmaco sarebbe stato giudicato positivamente dal giudice distrettuale statunitense Robin Rosenberg che avrebbe, pertanto, respinto le accuse e le cause legali.
A scamparla in merito al farmaco contro il bruciore di stomaco, accusato di provocare il cancro, sarebbero insomma stati gli investitori, e i mercati avrebbero reagito di conseguenza, facendo registrare una lieve impennata nei titoli della aziende connesse. Non era una questione da poco, perché contro il farmaco sarebbero state mosse più di 2.500 cause, ovviamente raccolte in un’unica class action, mentre il giudice che si è espresso sul caso riterrebbe che le accuse fossero totalmente infondate. L’unico testi ufficialmente riconosciuto svolto sul farmaco, infatti, aveva evidenziato un rischio “non dimostrabile” di sviluppare un cancro.
Perché il farmaco contro i bruciori di stomaco causerebbe il cancro
Il farmaco contro i bruciori di stomaco e il reflusso gastrico accusato di provocare il cancro è al centro dell’attenzione scientifica dal 2020, quando sono arrivate le prime accuse. Lo Zantec, il farmaco in questione, contiene come principio attivo la ranitidina, sostanza in grado di ridurre l’acidità allo stomaco ed è stato impiegato, fino al 2019, ampiamente nel trattamento delle gastriti e delle ulcere.
Data la sua ottima efficacia, il farmaco contro i bruciori di stomaco accusato di provocare il cancro sarebbe rapidamente diventato il farmaco più venduto al mondo, almeno limitatamente all’anno 1988, e fu commercializzato da diverse case farmaceutiche, superando ben presto la soglia da record del miliardo di dollari di vendite annuali. Nel 2020, però, la FDA ha disposto il ritiro del farmaco dal mercato dopo aver scoperto che conteneva una sostanza potenzialmente cancerogena. Al ritiro sarebbero conseguite migliaia di denunce contro le cause farmaceutiche che lo commercializzavano (questa è un’abitudine ampiamente diffusa in America, al ritiro dei farmaci conseguono sempre denunce su denunce, tra chi effettivamente ha riscontrato un problema e chi, invece, è attirato solo dal meccanismo della class action che comporta un risarcimento per i querelanti se vincono la causa). Ora, però, le accuse sono state respinte e il farmaco potrà tornare liberamente sul mercato.