L’azienda farmaceutica keniana è diventata il primo produttore in Africa a ricevere la garanzia di qualità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per un farmaco salvavita contro la malaria. Si tratta della sulfadossina-pirimetamina più amodiachina (SPAQ) che spesso viene utilizzata per prevenire la malaria stagionale nei bambini durante i mesi di periodi di picco di trasmissione, come le stagioni delle piogge. La domanda di farmaci come SPAQ in Africa, in precedenza, veniva soddisfatta attraverso l’importazione di versioni generiche.



“Questa prequalificazione dell’OMS rappresenta un passo significativo verso la riduzione dell’eccessiva dipendenza dai farmaci importati e il rafforzamento dell’autosufficienza dell’Africa nella fornitura di soluzioni sanitarie essenziali”, ha affermato Perviz Dhanani, amministratore delegato della Universal Corporation Limited, la società che produce il farmaco. Oltre il 70% dei farmaci utilizzati in Africa vengono importati e solo sei aziende africane su centinaia sono “prequalificate” dall’OMS per produrre tali medicinali e commerciarli all’interno del Continente.



Farmaco contro la malaria: OMS approva in Kenya

Non mancano gli ostacoli alla produzione locale di farmaci in Africa: tra questi ci sono elevati costi operativi, competenze tecniche inadeguate, mancanza di investimenti nel settore, regolamentazione dei farmaci e problemi di qualità. I farmaci antimalarici falsificati o di qualità inferiore agli standard causano fino a 116.000 morti ogni anno nell’Africa subsahariana secondo i dati. L’approvazione dell’OMS all’azienda farmaceutica keniana indica che i processi di produzione e il controllo di qualità soddisfano gli standard internazionali, spiega The Guardian.



La produzione locale accelererà gli sforzi per eliminare la malaria, come affermato dal gruppo di ricerca Medicines for Malaria Venture (MMV). Le persone malate di malaria in Africa sono sempre meno: il numero è diminuito negli ultimi decenni grazie ai medicinali: il nuovo farmaco darà un’ulteriore spinta all’eliminazione della patologia. I finanziamenti per la malattia si sono però stabilizzati, suscitando la preoccupazione che i progressi possano essere invertiti. Farmaci come SPAQ sono un’ancora di salvezza, ha spiegato il gruppo di ricerca:  “La loro accessibilità economica non solo aumenta l’accessibilità ma favorisce anche l’autosufficienza nel controllo della malaria, riducendo la dipendenza dall’esterno”.