Israele sta combattendo su più fronti il Covid. Ha quasi terminato la vaccinazione degli over 60, ha reso disponibile il vaccino per gli over 35 e agli adolescenti tra i 16 e i 18 anni. Inoltre, sta sperimentando presso l’ospedale Ichilov Medical Center di Tel Aviv un nuovo farmaco che sarebbe efficace nel 96% dei casi trattati. La fase 1 è terminata con successo: pazienti con forme moderate e gravi di Covid si sono ripresi rapidamente. In particolare, 29 dei 30 pazienti trattati hanno lasciato l’ospedale in 3-5 giorni, secondo quanto riportato dal Times of Israel. Un numero ancora piccolo, ma comunque significativo. Il nome del farmaco è EXO-CD24, che oltre ad essere efficace è pure poco costoso. A idearlo il professor Nadir Arber.
Il ruolo principale di questa medicina è combattere la “tempesta di citochine”, una reazione immunitaria potenzialmente letale. L’aspetto particolare di questo farmaco è che è inalatorio, quindi viene somministrato direttamente nel lume delle vie aree. In questo modo le concentrazioni sono consistenti e vengono ridotti gli effetti collaterali.
FARMACO GUARISCE DAL COVID, COME FUNZIONA
Dopo aver studiato per oltre due decenni la proteina CD24, che ha un ruolo importante nella regolazione del sistema immunitario, il dottor Shiran Shapira, direttore del laboratorio del professor Nadir Arber, ha arricchito gli esosomi, piccole sfere che trasportano sostanze di vario tipo dalla cellula da cui hanno avuto origine ad un’altra, con questa proteina. Basta effettuare l’inalazione del farmaco anti Covid una volta al giorno, solo per pochi minuti, per cinque giorni. «Il vantaggio della somministrazione attraverso la via inalatoria è rappresentato dalla scarsa incidenza di effetti collaterali sistemici, fatto che garantisce una maggiore sicurezza per i pazienti trattati», ha dichiarato a Il Giornale il professor Renato Bernardini, ordinario di Farmacologia all’Università di Catania e membro del Consiglio superiore di sanità. Gli scienziati hanno, quindi, isolato gli esosomi in laboratorio per manipolarli e caricarli con la sostanza che ha il compito di sopprimere l’eccessiva attività pro-infiammatoria in corso per infezione da Sars-CoV-2. Ora si attende che vengano completate tutte le fasi della sperimentazione clinica.