Il farmaco radioattivo Lu-PSMA potrebbe rappresentare la svolta nella cura del cancro alla prostata. Esso è stato prodotto da Novartis e, come riportato dal Times, è il primo di una nuova classe di trattamenti di “medicina nucleare”. Gli scienziati sono dell’idea che, dati i risultati positivi della sperimentazione, dei medicinali simili in futuro potranno essere utilizzati anche per altri tumori, inclusi quelli al seno, ai polmoni e al pancreas.



Dei 50.000 uomini a cui ogni anno nel Regno Unito viene diagnosticato il cancro alla prostata, il 90% è risultato avere tumori “PSMA-positivi”, ciò significa che in teoria risponderebbe al nuovo farmaco. La somministrazione avviene tramite flebo endovenosa in ospedale ma le persone possono tornare a casa il giorno stesso. Il farmaco, dopo essere entrato nell’organismo, “cerca e distrugge” il cancro con sostanze chimiche radioattive. Poiché si lega solo alle cellule tumorali, i tessuti sani vengono risparmiati. I pazienti evitano dunque i terribili effetti collaterali di altri trattamenti come la chemioterapia e la radioterapia. Il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) dovrebbe annunciare a novembre se il Lu-PSMA sarà approvato per i pazienti del sistema sanitario nazionale con malattia avanzata che hanno già provato le terapie esistenti.



Farmaco radioattivo contro il cancro alla prostata: cos’è Lu-PSMA

Lo studio su Lu-PSMA, il farmaco radioattivo contro il cancro alla prostata, ha coinvolto 617 pazienti con una forma incurabile della malattia. I risultati, pubblicati sulla rivista Lancet, hanno evidenziato che la sua somministrazione ha concesso agli uomini in media un anno in più senza dolore grave, oltre ad estendere la sopravvivenza in media di quattro mesi. In particolare, ci sono voluti 14,3 mesi perché i sintomi peggiorassero rispetto ai 2,9 mesi dei pazienti con terapia standard.

“È una grande scoperta. Riteniamo che questo farmaco dovrebbe essere disponibile nel sistema sanitario nazionale”, ha affermato il professor Johann De Bono, responsabile dello studio dell’Institute of Cancer Research di Londra. Un ciclo di trattamento infatti costa tra £ 60.000 e £ 100.000. Un prezzo proibitivo, dato che la maggior parte degli uomini riceve da quattro a sei trattamenti, a sei settimane di distanza. “Questo farmaco è particolarmente importante perché ci porta verso un nuovo tipo di trattamento e verso una nuova era nella terapia del cancro. Si tratta di un enorme progresso per il cancro alla prostata. Ma, cosa ancora più importante, apre la strada a molti altri progressi in altri tumori, come il cancro al seno e il cancro ai polmoni”, ha concluso.