Arriva il via libera da parte del ministero della salute, alla produzione di un farmaco sperimentale per contrastare l’epidemia da coronavirus. Come riferito dai colleghi di Repubblica, si tratta di un farmaco a base di idrossiclorochina, che nei precedenti test pare abbia dato degli esiti positivi nella lotta al covid-19. Il farmaco verrà prodotto dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, e come anticipato, la produzione sarà strettamente controllata dal ministero della salute. Uno stabilimento all’avanguardia quello nel cuore della Toscana, considerato da sempre un fiore all’occhiello dell’esercito, ma anche della sanità “civile” viste le numerose collaborazioni pregresse. E’ in quello stabilimento, ad esempio, dove si produce la Cannabis per uso medico che viene utilizzata in numerosi campi come ad esempio per curare i malati oncologici. Si lavora anche sui farmaci Orfani, quelle “medicine” che vengono invece utilizzate per trattare le numerose malattie rare presenti nel nostro paese.



FARMACO SPERIMENTALE CONTRO CORONAVIRUS: IL COMUNICATO DELL’AIFA

Repubblica ha citato anche il documento ufficiale redatto dal ministero della salute, che autorizza lo stabilimento di Firenze “alla produzione del farmaco a base di idrossiclorochina per la successiva distribuzione da parte degli enti competenti. All’importazione delle materie prime necessarie. All’importazione di prodotto già confezionato, seppure non autorizzato, per il successivo utilizzo sul territorio nazionale secondo le indicazione dell’Agenzia italiana del farmaco”. Obiettivo della produzione, sopperire alla carenza di farmaci utili per la lotta al coronavirus, carenza lamentata da numerosi regioni. In secondo luogo, provare appunto a trovare una cura adeguata che possa bloccare l’epidemia da covid-19. Emanato anche un comunicato dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, che “ha autorizzato una nuova sperimentazione clinica – che si aggiunge alle sette già in corso – per valutare l’efficacia dell’idrossiclorochina, rispetto allo standard di cura, per il trattamento domiciliare di pazienti che presentano un quadro clinico lieve di COVID-19 e che si trovano in isolamento domiciliare”.

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