La Commissione tecnico-scientifico dell’Aifa ha approvato la rimborsabilità del farmaco Enhertu, anticorpo monoclonale che è stato pensato per curare le donne malate di tumore al seno Her2 Low metastatico o non operabile, già trattate con chemioterapia. Il farmaco dallo scorso luglio è a carico del Servizio sanitario nazionale per il tumore Her2 positivo. Sono invece costrette a pagarlo le donne con il tumore Her2 Low, ossia con una quantità inferiore di proteina Her2. Il trattamento va fatto ogni 21 giorni e costa fino a 15 mila euro e oltre.
Dopo l’approvazione dei tecnici, ora manca solamente il passaggio al consiglio di amministrazione, atteso a breve, come spiega Il Fatto Quotidiano. La delibera, poi, dovrebbe essere pubblicata in Gazzetta ufficiale entro fine dicembre: era inizialmente prevista a febbraio 2024. La palla passa poi alle regioni. Come abbiamo visto, il farmaco è pensato per le donne affette da Her2 Low, il più diffuso tra i carcinomi mammari, con oltre metà delle 50 mila diagnosi che si registrano ogni anno. Solo una parte di queste donne, però, sviluppa metastasi, sottolinea ancora Il Fatto Quotidiano.
Farmaco contro il tumore al seno: l’efficacia di Enhertu
Francesco Cognetti, oncologo e presidente della Federazione oncologi cardiologi ematologi, crede che Enhertu possa servire fino a 3.000 donne l’anno. La spesa, secondo Il Fatto Quotidiano, sarà di centinaia di milioni, anche se non si conosce il prezzo concordato da Aifa con Astrazeneca e Daiichi Sankyo. Con il medicinale, secondo uno studio pubblicato nel giugno 2022 sul New England Journal of Medicine, la prospettiva di vita mediana senza progressione del tumore sale a 10,1 mesi contro i 5,4 della chemio. La mortalità cala inoltre del 36%.
Già a settembre il farmaco era rimborsato in Francia, Germania, Austria e Lussemburgo. Adesso dovrebbe esserlo anche in Italia e non solo per il tumore Her2 positivo ma anche per Her2 Low. Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, circa un mese fa, aveva spiegato che “l’esame da parte della Commissione tecnica scientifica (CTS) si è concluso e che, attualmente, è in corso la procedura di negoziazione presso il CPR che, sulla base del parere della CTS, definisce il prezzo da attribuire al medicinale e la classe di rimborsabilità, tenendo conto anche dell’incremento del numero dei pazienti da trattare dovuto all’aggiunta della nuova indicazione terapeutica“.