Il prossimo fascicolo sanitario 2.0 sarà ancora più digitale: per raggiungere l’obiettivo il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha stanziato 1,3 miliardi di euro per garantire il corretto funzionamento della oramai nota “telemedicina”.

Ne abbiamo parlato in diverse occasioni, e con la “medicina a distanza” non si intende ovviare alle visite mediche, ma piuttosto rendere più facili le prenotazioni, le revoche e le scelte dei cittadini italiani nei confronti di medici e tutto ciò che è inerente alla sanità pubblica.



Fasciolo sanitario 2.0: la promessa di Butti e Gemmato

La sanità italiana va digitalizzata, e a dirlo è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione Alessio Butti e il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato in occasione della presentazione del nuovo logo Fse.2.0.

Il primo Butti ha espresso la sua opinione positiva:



Primo Paese d’Europa nel realizzare un nuovo medium per la sanità italiana, dotato di un Personal Health Record completo”.

In poche parole è un archivio elettronico dove i cittadini italiani possono trovare referti medici (anche ospedalieri), ricette elettroniche e verbali redatti dal Pronto Soccorso.

Il nuovo fascicolo elettronico sanitario potrebbe essere pronto in tempi brevi. Se fino allo scorso anno il completamento del software era appena al 23%, quest’anno l’attività è stata incrementata fino al 50% della realizzazione.

L’accesso al Fse va contemplato sia dagli addetti alla sanità che dagli utilizzatori. Secondo i dati emersi dall’Osservatorio della Sanità digitale della School of Management del Politecnico di Milano nel 2023 il 48% dei medici di base lo avrebbero utilizzato (e con piena soddisfazione).



Per i dottori i vantaggi sono piuttosto importanti: una netta riduzione dei tempi per entrare a conoscenza della storia clinica del paziente, i suoi esami ed eventuali diagnosi importanti che non possano compromettere il suo stato di salute.

Schillaci ha invece annunciato un potenziamento del sistema ancor prima che prenda piede:

Lo strumento si prepara già ad essere potenziato con il decreto in lavorazione per il ’Fse 2.1’, arricchito di contenuti e servizi come i piani terapeutici, la dichiarazione di volontà alla donazione di organi e tessuti, i certificati di idoneità all’attività sportiva’.