Dal 4 maggio per effetto del nuovo Dpcm approvato il 26 aprile scorso dal Premier Conte scatterà la Fase 2 del coronavirus in tutta Italia: alla vigilia di un appuntamento determinante che “libererà” 4 milioni e mezzo di lavoratori dalla quarantena ormai costante da 2 mesi a questa parte, sono parecchi i dubbi e tante le incertezze circa le regole che dovranno normare questa delicata fase di convivenza con il Covid-19. A rendere ancora più “complicata” la fase 2 si sono aggiunge le diverse ordinanze delle Regioni che da qualche giorno hanno già anticipato la ripartenza con provvedimenti che hanno fatto infuriare il Premier Conte e reso ancora più teso lo scontro Regioni-Governo che prosegue dall’inizio della pandemia. Calabria da due giorni, ma anche Lombardia, Veneto, Puglia, Campania, Emilia Romagna e Alto Adige sono le Regioni che in maniera diversa e con ordinanze più o meno morbide hanno anticipato un addio al lockdown dopo i tanti ritardi e le incomprensioni dello Stato centrale.
«Non ritiro la mia ordinanza», ha risposto così Jole Santelli, Governatrice di Forza Italia della Calabria dopo l’ordinanza che ieri il Presidente del Consiglio ha considerato illegittima, diffidandola ufficialmente. Riapertura per bar e ristoranti (all’aperto e con distanziamento sociale) ha scatenato prima il Governo poi diversi sindaci calabresi che si sono ribellati alla decisione della Regione: «Misure illegittime? Il governo crei una cornice normativa e lasci le scelte alle Regioni», ha ribadito la Santelli. Oggi la Lombardia ha messo a punto l’ordinanza per la fase 2 dal 4 maggio, come per tutta Italia, ma nuove misure che prevedono l’obbligo per mascherine, via libera ai mercati all’aperto e sport possibili anche oltre i 200 metri da casa.
FASE 2, LE ALTRE ORDINANZE “ANTICIPATE”
Ma Calabria e Lombardia come abbiamo già visto in questi giorni non sono certo le uniche ad aver attuato una ordinanza per la fase 2 diversificata da quella descritta (non senza voci ancora da chiarire) dal Governo nel Dpcm 26 aprile: la Regione Campania con l’annuncio del Governatore De Luca ha deciso che dal 4 maggio ci saranno accessi diversi agli uffici pubblici con l’orario di ingresso che sarà articolato in base all’ordine alfabetico dei lavoratori, oltre a normare in maniera più intensiva i trasporti per garantire il più possibile l’annullamento delle ore di punta. In Alto Adige la Giunta provinciale autonoma di Bolzano ha provato una road map diversa da quella del Governo: dall’8 maggio via libera a negozi attività produttive industriali e artigianali, dall’11 parrucchieri, estetisti, ristoranti e bar, mentre il 25 maggio ripartiranno hotel e funivie. Dal 28 aprile era già possibile vedere parenti e fare passeggiate nei parchi e nelle aree verdi a tre metri di distanza.
Per la Regione Veneto invece la fase 2 decisa giorni fa da Zaia vede il take away già attivo con servizio anche in auto, ok a spostamenti verso le seconde case e le barche per la manutenzione, “copiato” dal 4 maggio anche dall’Abruzzo governata da Marsilio. Sempre nella Regione abruzzese sarà possibile da lunedì fare jogging, andare a cavallo, occuparsi della toelettatura dei cani e fare pesca amatoriale: infine dal 4 maggio la Regione Marche autorizza le passeggiare da soli in spiaggia. L’Italia si appresta a riprendere una semi-normalità ma a diverse “velocità” e condizioni come si può evincere da tutto quest’affollare di ordinanze regionali che nascono dal principio comunque inequivocabile che la distribuzione di contagio e problematiche del coronavirus non è uguale in tutto il Paese.