La Fase 2 in Campania si arricchisce di nuove regole, varate dal governatore regionale Vincenzo De Luca mediante un’apposita ordinanza. La prima, grande novità riguarda i criteri di accesso agli uffici pubblici da parte del personale dipendente (esclusi dal provvedimento i lavoratori in ambito sanitario, socio-sanitario o comunque schierati in prima linea contro il Covid-19), valida però per le sole giornate di lunedì 4 e martedì 5 maggio 2020: l’orario d’ingresso sarà articolato in base all’ordine alfabetico dei lavoratori e, dunque, “il personale con iniziale del cognome A-D entrerà dalle 7.30 alle 8.30, il personale con iniziale del cognome E-O dalle 8.30 alle 9.30 e il personale con iniziale del cognome P-Z dalle 9,30 alle 10,30, con consequenziale adeguamento dell’orario di uscita”. Un modo per evitare assembramenti inutili e pericolosi, prevenendo così la diffusione del Coronavirus, che ha già dimostrato, nostro malgrado, di divenire inarrestabile quando trova nuova linfa e prende il sopravvento.



FASE 2 IN CAMPANIA: NORME ANCHE PER I TRASPORTI

Quella connessa all’ingresso negli uffici pubblici è soltanto una delle variazioni alla normalità apportate da De Luca, che ha messo mano anche al settore dei trasporti: dal 4 maggio fino al 17 maggio 2020, ferme restando le misure statali e regionali vigenti, “su tutto il territorio campano sarà disposta la nuova programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale sulla base dei pendolari ad esclusiva mobilità lavorativa e garantendo i servizi essenziali per ogni modalità di trasporto”. In particolare, per i servizi di trasporto pubblico locale di linea terrestri (su ferro e su gomma) e per i servizi TPL non di linea “è disposta la riattivazione dei servizi in misura di almeno il 60 % dei servizi programmati in ordinario, privilegiando nell’organizzazione dei servizi le fasce orarie e le tratte di maggiore affluenza”. Per i servizi di trasporto pubblico locale marittimo, invece, al fine di garantire la continuità territoriali con le isole del Golfo, “è disposta la riattivazione dei servizi programmati in ordinario fino al 60%, con un costante monitoraggio in raccordo con gli enti locali coinvolti”.

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