La Fase 2 è iniziata e le Regioni chiedono autonomia al Governo: è questo, in estrema sintesi, il contenuto del documento approvato all’unanimità dalla conferenza degli enti regionali nella giornata di oggi, giovedì 7 maggio 2020. D’altro canto, i segni della crisi economica derivata dalla pandemia di Coronavirus sono sempre più inequivocabili in Italia e tra i bonus da 600 euro, la cassa integrazione in deroga che a molti lavoratori non è stata ancora liquidata e l’ostracismo che, a detta del ministro allo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, alcuni istituti bancari eserciterebbero nei confronti del Decreto liquidità, la misura può dirsi colma. Così, come ha riferito il governatore della Liguria, Giovanni Toti, nel corso della sua conferenza stampa, lui e i suoi omologhi chiedono al premier Conte e alla sua squadra “da lunedì 11 maggio la riapertura del commercio al dettaglio e che dal 17, quando scadrà il Dpcm del 26 aprile scorso, la norma decada e venga attribuita alle Regioni la responsabilità di elaborare un calendario di riaperture dal 18 maggio”. Uno scenario che potrebbe anche concretizzarsi, magari con alcune variazioni rispetto al copione paventato dai presidenti di Regione: il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha sottolineato che saranno possibili alcune differenziazioni dal 18 maggio, tenendo come riferimento costante le linee guida dell’Inail.