Ermal Meta si è sempre distinto per la sua riservatezza, oltre che per la sua sensibilità, caratteristiche che gli hanno permesso di entrare nel cuore di tantissimi appassionati di musica. Proprio per questo il cantante non ama particolarmente parlare della sua vita privata, che lo ha portato a vivere esperienze difficili che lo hanno segnato profondamente.



L’aritsta di origine albanese è legatissimo alla sua famiglia di origine, in particolare a mamma Fatmira Borova, detta Mira, che rappresenta per lui un vero punto di riferimento, oltre che un esempio da seguire. La donna lo ha sempre supportato nel momento in cui lui ha manifestato l’intenzione di farsi strada nel mondo della musica e ha saputo rialzarsi dopo un matrimonio finito male. Il marito era infatti un uomo violento.



Ermal Meta: l’amore per mamma Fatmira Borova e il rapporto con il papà

Una mamma ha spesso un rapporto speciale con un figlio maschio ed è quello che è capitato anche a Ermal Meta, che non ha mai nascosto il rapporto fortissimo che lo lega alla sua. La donna non ha mai mancato di fargli sentire il suo sostegno quando ha espresso la volontà di affermarsi come cantante. E lui non può che essergli riconoscente.

Mia mamma ha fatto tante cose bellissime per me – ha raccontato a Silvia Toffanin a ‘Verissimo’ -. Volevo una tastiera ardentemente, ma non potevo permettermela. Un giorno tornai a casa e mia sorella mi accolse con un ghigno. Andai in camera mia e trovai la tastiera. Mi sono sentito malissimo perché mia mamma non poteva permettersela e aveva acceso un finanziamento. Mi viene da piangere ancora adesso, Dopo un po’ di tempo l’ho rivenduta e quello che ho ricavato l’ho restituito a lei”.



Il rapporto difficile con il papà che li ha abbandonati

I testi delle canzoni di Ermal Meta si distinguono sempre per la loro profondità e si ispirano spesso anche ad alcune esperienze difficili che lui ha vissuto in prima persona. Embkematico è “Lettera a mio padre“, in cui si parla del rapporto difficile e interrotto con il papà.

È uscito dalla mia vita da 28 anni, non lo vedo dal 1990 – ha detto lui a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’ -. Era assente anche quando c’era. Non ci parlavo neanche quando era in casa. Ho scritto una canzone, ‘Vietato morire?, che racconta la ribellione di un figlio nei confronti del padre”.