L’Italia è stata tra i primi paesi in Europa a recepire la nuova normativa fiscale in merito alla fattura elettronica, rendendola obbligatoria per tutte le piccole e medie imprese, prima per i rapporti cone le amministrazioni statali e successivamente anche per il “business to business”, già a partire dal 2019. La situazione in altre nazioni però è attualmente molto differente e soprattutto frammentata, perchè mentre alcuni governi hanno deciso di optare per soluzioni personalizzate, altri come Francia, Germania Spagna e Belgio stanno prorogando la misura di anno in anno, e per alcuni si arriverà anche ad un termine fissato per il 2026.



Tutto ciò, come riportato recentemente dalla Commissione europea nella Relazione annuale in materia di fiscalità, sta rendendo il sistema burocraticamente complicato e le comunicazioni internazionali a rischio. Ma non solo, perchè come sottolinea il quotidiano ItaliaOggi, c’è anche il pericolo di indebolire notevolmente la lotta all’evasione, favorendo così le frodi transfrontaliere.



L’Europa unificherà rendicontazione digitale Iva dal 2028

La rendicontazione digitale dell’Iva sarà unificata nei paesi membri dell’Unione Europea a partire dal 2028. In base alla porposta della Commissione Eu infatti, per sfruttare al meglio i vantaggi della nuova normativa e soprattutto facilitare le comunicazioni internazionali a livello commerciale e fiscale, le transazioni intracomunitarie saranno tutte segnalate e comunicate in un apposito server centrale di scambio di informazioni Vies.

Questo significa però che allo stesso tempo tutti i paesi dovranno implementare le politiche per introdurre la fatturazione elettronica obbligatoria e rendere il passaggio più facile e graduale. Attualmente i sistemi adottati sono diversi, e prevedono, oltre alla e-fattura che risulta essere utilizzata unicamente dall’Italia come sistema di rendicontazione e liquidazione, il controllo in tempo reale , quello periodico e quello continuo.