Come sappiamo la fatturazione elettronica è stata un’innovazione fiscale introdotta nella riforma degli ultimi anni. In particolare la legge di bilancio del 2019 ha istituito l’obbligo di fatturazione elettronica da parte di tutti i tipi di partite IVA sia per fatture emesse verso altre aziende e quindi per il mercato B2B oppure anche per il mercato B2C vale a dire le fatture emesse nei confronti dei consumatori e clienti.
Fatturazione elettronica: obbligo di conservare le fatture
In realtà la fatturazione elettronica non è obbligatoria, ma da quest’anno lo è anche per le partite IVA a regime forfettario che fatturano fino a 65.000. Tuttavia per le partite IVA regime forfettario con un fatturato inferiore ai 25.000 euro, l’obbligo scatterà a partire dal 2024.
La fatturazione elettronica si può effettuare attraverso alcuni intermediari software di aziende private che solitamente hanno un costo mensile, oppure attraverso il sito di Fatture e Corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate. Naturalmente consente di tenere sempre una traccia delle fatture emesse, di quelle trasmesse e di quelle consegnate al cliente.
Tuttavia in molti credono che per conservare un file in vista di eventuali controlli relativamente alla fatturazione degli anni precedenti, e basta semplicemente trattenere in archivio un PDF oppure un qualsiasi altro file punto in realtà non è così perché il filetto conservare deve essere in formato xlm che ne impedisce la manomissione. Se l’Agenzia delle Entrate dovesse tornare a effettuare controlli a campione ed emettere sanzioni, solo con un file non modificabile sarebbe possibile vincere in tribunale. Mentre la conservazione di una fattura elettronica in pdf potrebbe creare molti problemi.
Fatturazione elettronica: sanzioni in caso di inottemperanza
Non tutti sanno che esiste questa regola, Inoltre in caso di mancata conservazione delle fatture elettroniche le sanzioni che possono essere combinate sono veramente elevatissime. Si parla infatti di sanzioni che vanno da 1.032,91 euro per coloro che conservano la fattura senza il formato giusto, oppure 7.746,85 euro, per coloro che non conservano minimamente le fatture. Inoltre il contribuente , Come già specificato, non potrà mostrare i documenti conservati nel formato non corretto per i fini di accertamento.
Queste sanzioni sono previste dall’articolo 2220 del codice civile che prevede che le fatture come tutte le altre scritture contabili in generale devono essere conservate per un periodo di 10 anni così da essere presentata in caso di controllo. Naturalmente questo articolo si riferisce anche alle fatture cartacee che esistevano prima che fosse resa obbligatoria la fatturazione elettronica, ma l’applicazione dello stesso articolo del codice civile si applica anche nel caso di fatturazione elettronica. Il sito dell’agenzia delle entrate ha quindi pensato ad un’area completa dedicata alle fatture e corrispettivi dove è presente anche la possibilità di conservare i file.