Assoluzione per Tiziano Renzi. Lo ha deciso la Corte d’appello di Firenze, nel processo a carico dei genitori dell’ex premier Matteo Renzi, quindi anche della madre Laura Bovoli, e che vede coinvolto anche l’imprenditore Luigi Dagostino. I tre imputati, accusati di false fatture, hanno assistito a tutta l’udienza e alle arringhe del collegio difensivo, che era composto dagli avvocati Federico Bagattini e Lorenzo Pellegrini, invece l’imprenditore è difeso dall’avvocato Alessandro Traversi.



Durante l’udienza Tiziano Renzi ha evidenziato di non aver “mai chiesto nulla a mio figlio Matteo in materia di incarichi e nomine politiche. Anzi, è stato Matteo a riferirmi che anni fa il marito di una magistrata si era rivolto a lui per la nomina di un’istituzione politica“. Durante il processo di appello, Tiziano Renzi ha dichiarato di essere stato condannato a 22 mesi di carcere due anni fa. “Sono riuscito a capire le ragioni della condanna soltanto da quello che è successo dopo“. Infatti, ha scoperto che la procura di Firenze aveva un’inchiesta parallela in cui era accusato di traffico di influenze.



FATTURE FALSE, MATTEO RENZI DOPO SENTENZA

Questo presunto reato fu archiviato nell’aprile 2022, due anni dopo la condanna di cui stiamo discutendo in appello, sarebbe stato commesso ancora una volta con Dagostino“, ha aggiunto Tiziano Renzi, come riportato da La Nazione. Dunque, secondo l’ipotesi dell’accusa il padre di Matteo Renzi avrebbe aiutato l’imprenditore Luigi Dagostino “commettendo il reato di traffico di influenze e ciò avrebbe giustificato il pagamento della fattura oggetto dell’odierno processo. Fattura che sarebbe falsa perché emessa per coprire un’altra prestazione, quella teoricamente illecita oggetto del traffico di influenze“, che però è un reato archiviato.



L’ex premier Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha subito commentato la sentenza sui genitori Tiziano Renzi e Laura Bovoli su Twitter: “Dopo anni di lotta e dolore i miei genitori sono stati assolti: il fatto non costituisce reato. Sono felice per loro e per tutti noi. Non auguro a nessuno di vivere ciò che hanno dovuto vivere i miei, non si meritavano tanto odio. Ha vinto la giustizia, ha perso il giustizialismo“.