In queste ore, complice l’agguato a Salman Rushdie, si è tornati a parlare con insistenza di “fatwa”, ma di cosa si tratta esattamente? Nel mondo dell’Islam, essa è una decisione legale riguardo la legge islamica presa da una autorità religiosa riconosciuta per la sua saggezza. Tuttavia, una fatwa non coincide sempre con una condanna penale: queste decisioni servono anche a giudicare i cambiamenti delle società islamiche. Ad esempio, nel 1951 l’Egitto decise una fatwa su Pepsi e Coca-Cola per valutare se i musulmani potessero berle ed emisero verdetto positivo.
Nel caso specifico di Rushdie, una fatwa negativa fu emessa dall’ayatollah Khomeini contro di lui nel 1989 ed è in vigore ancora oggi. Il politologo francese Dominique Moïsi ha spiegato al “Corriere della Sera” che “c’è stato un momento di apertura e moderazione in cui le autorità iraniane volevano sospenderla, ma c’erano divisioni tra gli ayatollah e alla fine ha prevalso l’ala più conservatrice. Nel 1998 il governo iraniano dichiarò che non avrebbe mai appoggiato un tentativo di assassinio verso Rushdie, ma la fatwa non venne comunque ritirata”. Il punto è che per gli islamisti radicali essa vale per sempre, a meno che non venga ritirata dall’autorità religiosa che l’ha emessa: “Con la morte di Khomeini nel 1989, l’editto è stato reso immutabile. Ancora nel 2019 la stessa guida suprema, l’ayatollah Khamenei ha definito ‘irrevocabile’ il verdetto di Khomeini perché si basa su ‘versi divini'”.
COS’È LA FATWA? NE SONO STATE EMESSE A MILIONI, MA POCHE RIGUARDANO ARGOMENTI IMPEGNATIVI
La fatwa può riguardare pressoché qualsiasi aspetto della vita individuale, delle norme sociali e religiose, della guerra e della politica del mondo islamico. Nei 1400 anni di storia musulmana, ne sono state emesse a milioni, tutte imperniate su situazioni quotidiane di diversa natura, a partire dal matrimonio per approdare agli affari economici, transitando attraverso le questioni private.
Tuttavia, poche fatwa sono relative ad argomenti impegnativi, come jihad e dhimmi, e, proprio per la loro delicatezza, ricevono molta più attenzione da parte dei mezzi di comunicazione non islamici, a causa dei loro importanti risvolti in ambito strettamente politico.