Anthony Fauci in incognito alla CIA. Il Congresso Usa ha istituito una commissione sulla pandemia Covid pochi giorni dopo l’inizio della legislatura. La Commissione ha scoperto che Anthony Fauci, all’epoca direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e membro della task force presidenziale per l’emergenza Covid con Biden, è stato accompagnato in segreto nel quartier generale della CIA, per partecipare “all’analisi” per “influenzare” l’indagine dell’Agenzia sulle origini del Covid-19. Questo vuol dire che l’esperto è stato fatto entrare “senza una registrazione di ingresso”. Il presidente della Commissione, Brad Wenstrup, ha chiesto ora all’ispettore generale del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani le prove dei contatti tra Fauci e la CIA, che siano documenti o altro materiale. I contatti tra il virologo e l’intelligence sono interessanti perché Fauci ha promosso la stesura di “Proximal Origin”, documento nel quale viene definita come teoria del complotto l’ipotesi della fuga di laboratorio da Wuhan.



L’inchiesta condotta da Michael Shellenberger, Matt Taibbi e Alex Gutentag, spiega che Anthony Fauci avrebbe screditato la tesi della fuga di laboratorio nel suo incontro alla CIA, spingendo verso la stesura del controverso articolo “Proximal Origin”. Nel corso degli incontri del Dipartimento di Stato e della Casa Bianca con l’intelligence, dunque, avrebbe indirizzato gli agenti verso altre idee. “Le opinioni degli esperti di Fauci sono state prese in significativa considerazione e facevano parte della nostra valutazione classificata”, ha spiegato un agente CIA. “La sua opinione ha sostanzialmente modificato le conclusioni che sono state successivamente tratte”.



Fauci in incognito alla CIA: bugie sull’origine del Covid?

La stessa fonte della CIA ha confermato che Fauci è stato fatto entrare e uscire dalla sede senza registrazione, spiegando che ha incontrato gli agenti per “promuovere la tesi dell’origine naturale”. L’agente ha poi rincarato la dose aggiungendo: “Sapeva cosa stava succedendo. Si stava parando il culo e stava cercando di farlo con la comunità di Intelligence. So che è venuto più volte ed è stato trattato come una rockstar“. Il virologo e la CIA potrebbero aver collaborato ad un vero e proprio insabbiamento e depistaggio sulle origini del Covid, influenzando anche le autorità del Paese. La Commissione della Camera ha spiegato ancora che la CIA avrebbe corrotto sei analisti, con “significativi incentivi monetari”, per modificare le loro conclusioni sull’origine del Covid.



Nel comunicato della Commissione si legge: “La discutibile presenza del dottor Fauci alla CIA, insieme alle prove recentemente scoperte secondo cui il dottor Fauci “ha spinto” la stesura di “Proximal Origin” – il famigerato documento utilizzato per tentare di “confutare” la teoria della fuga di laboratorio – dà credito alle crescenti preoccupazioni circa la promozione di una falsa narrazione sulle origini del Covid-19 da parte di più agenzie governative federali. Il presidente Wenstrup sta cercando tutti i documenti e le comunicazioni relativi all’accesso del dottor Fauci alle strutture della CIA e ai dipendenti della CIA in relazione a queste accuse. Inoltre, dopo essere venuto a conoscenza di ulteriori informazioni, il Sottocomitato ristretto chiede all’agente speciale Brett Rowland di comparire per un’intervista trascritta riguardante i presunti movimenti del dottor Fauci da e verso la CIA. Poiché le prove crescenti continuano a suggerire che i funzionari del governo federale abbiano nascosto le origini del Covid-19, indagare su qualsiasi influenza impropria garantirà la futura responsabilità non solo della comunità dell’Intelligence, ma anche dei funzionari della sanità pubblica”.