Secondo l’autorevole virologo italo americano Anthony Fauci, principale consigliere covid della Casa Bianca, entro la primavera del 2022 è molto probabile che il virus sia sotto controllo negli Stati Uniti. Molto dipenderà ovviamente dalle vaccinazioni e da eventuali nuove varianti, quindi dai contagi, ma se tutto dovesse andare come da programma, in meno di dieci mesi l’emergenza potrebbe essere realmente conclusa.



Fondamentale, riferendosi agli Stati Uniti, sarà riuscire a convincere i 90 milioni di scettici che oltre oceano non si sono ancora vaccinati: “Se buona parte dei circa 90 milioni di americani che non si sono vaccinati – le parole di Fauci ai microfoni della Cnn – lo farà entro il prossimo inverno, per la primavera avremo un buon controllo”, spiegando quindi di voler correggere una precedente dichiarazione, quando aveva invece preventivato come periodo di fine pandemia l’autunno del 2022, quindi fra più di 12 mesi: “Chiedo scusa, quell’affermazione era erronea”, ha detto in diretta. E’ quindi quasi certo che la terza dose di vaccino, che negli Stati Uniti dovrebbe scattare a partire dal prossimo mese, così come in altri paesi del Vecchio Continente e non solo, sarà l’ultima a cui dovranno sottoporsi: “La terza dose di vaccino – spiega a riguardo – può bastare”.



FAUCI: “NON SO QUANTE PERSONE BISOGNERA’ ANCORA VACCINARE…”

Una previsione che fa senza dubbio ben sperare anche se nel corso di questo anno e mezzo di covid in molti fra gli addetti ai lavori si sono sbilanciati, senza prenderci quasi mai. Fauci ha quindi raccomandato che anche le persone che hanno avuto il covid e che sono guarite, si vaccinino: “questo darà loro una protezione enorme”, per poi parlare della Variante Delta, che ha fatto schizzare in alto i contagi negli ultimi due mesi anche in Italia: “La variante Delta ha una capacità straordinaria di passare da persona a persona. Quindi dipende da noi. Se continuiamo a indugiare senza far vaccinare le persone che dovrebbero essere vaccinate”.



E ancora: “La pandemia potrebbe persistere, portando allo sviluppo di un’altra variante che potrebbe complicare le cose”, mentre, in merito al numero di persone da vaccinare per raggiungere l’immunità di gregge: “Potrebbe essere il 99% o l’85%, non lo sappiamo – spiega schietto – dobbiamo vaccinare la maggior parte delle persone possibili, è quello l’unico numero auspicabile”.