La variante Omicron potrebbe essere meno aggressiva di quanto si possa pensare, e lo ha confermato, seppur invocando cautela, anche il noto virologo della Casa Bianca, Anthony Fauci. “Ci sono segnali incoraggianti sui sintomi della variante Omicron e sulla severità della malattia. Ma bisogna essere prudenti”, ha spiegato il professore, immunologo e consigliere del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, intervistato dai microfoni della Cnn e parole riportate dall’Adnkronos: “La variante sta diventando la variante dominante in Sudafrica. E’ qui negli Usa in almeno 15 stati ed è in almeno 40 nazioni. Cosa succederà quando la variante Omicron sarà in competizione con la variante Delta?”.
Si parla quindi dei vaccini, e secondo Fauci i sieri al momento in circolazione dovrebbero coprire anche la nuova variante: “I vaccini che stiamo utilizzando sono diretti al ceppo originario del virus. Stiamo ottenendo una buona protezione contro la variante Delta, in particolare con la dose booster. Con il booster, ci sarà un livello di protezione probabilmente considerevole anche contro la variante Omicron”.
FAUCI SU OMICRON: “SEGNALI INCORAGGIANTI”, E IL PROFESSOR HANEKOM…
Gli scienziati di tutto il mondo stanno analizzando Omicron da quando è comparsa, e con il passare dei giorni sono emerse nuove informazioni a riguardo. Willem Hanekom, direttore dell’Africa Health Research Institute, ha spiegato alla Bbc: “Sappiamo 3 cose che non sapevamo la scorsa settimana. La prima cosa è che il virus si sta diffondendo con straordinaria velocità in Sudafrica, l’incremento dei casi è molto più rapido rispetto a quanto avvenuto nelle precedenti 3 ondate. Sembra che Omicron sia in grado di diffondersi molto facilmente e virtualmente tutti i casi che vediamo ora in Sudafrica sono casi Omicron”.
La seconda cosa è riguardante i dati sulle reinfezioni: “Dopo aver avuto il covid, avete circa l’1% di possibilità, o anche meno, di contrarre nuovamente l’infezione e di ammalarvi di nuovo per questo virus”. Infine la terza cosa scoperta riguarda la gravità della malattia, e in questo caso Hanekom afferma: “I dati suggeriscono che la malattia potrebbe verificarsi più frequentemente tra i giovani e in particolare tra quelli non vaccinati. Finora, i sintomi sono apparsi più lievi. Ma voglio sottolineare che dobbiamo essere cauti: questi sono i primissimi giorni”.