Si definisce “completamente apolitico” Anthony Fauci, ma la sua battaglia contro il Covid lo ha reso un bersaglio. Il medico più famoso degli Stati Uniti non è ancora al sicuro, infatti non può muoversi senza guardia del corpo. Dunque, passerà alla storia non solo per aver fornito consulenza a sette presidenti americani, a partire da Ronald Reagan, né solo per aver combattuto Aids ed Ebola, o per aver diretto per quasi quarant’anni il National Institute of Allergy and Infectious Disease (NIAD), ma anche per essere l’immunologo più famoso al mondo venerato e odiato allo stesso tempo. I contrasti con Donald Trump nella gestione della pandemia Covid sono all’origine dei suoi problemi. “Ho dovuto contraddirlo pubblicamente. All’improvviso tutti gli uomini del presidente hanno iniziato ad attaccarmi. Sono diventato un nemico dell’estrema destra e lo sono tuttora“, racconta Fauci al Der Spiegel rispolverano le polemiche con Trump.
Eppure, anche a Reagan aveva detto cose che non gli erano piaciute, così come a Bush e ad altri presidenti Usa. “Nel corso degli anni, hanno acquisito molto rispetto per me perché sapevano che avrei sempre detto loro la verità“. Con Trump invece è andata diversamente, infatti i politici repubblicani continuano ad attaccarlo, anche Ron DeSantis, indicato come l’astro nascente repubblicano. In ogni caso, Anthony Fauci non prende sul personale gli insulti dei suoi avversari, ma le conseguenze di questi attacchi verbali, perché hanno reso accettabile la violenza contro lui e la sua famiglia. “Terrorizzano le mie tre figlie, conoscono il loro indirizzo, i loro numeri di telefono, il loro posto di lavoro. E continuano a scrivere minacce come: Vi uccideremo“. Il timore che una di quelle minacce possa farsi concreta non lo lascia, ma non teme per la sua vita, bensì per la sua famiglia.
FAUCI “AVREI DOVUTO DIRE A TRUMP: SEI UN IDIOTA?”
Ma Anthony Fauci fu attaccato e insultato già negli anni ’80, dagli attivisti dell’Aids che ritenevano non facesse abbastanza per la ricerca sulla malattia e sui farmaci. Avevano però delle buone ragioni per attaccarlo, ammette lo stesso scienziato. Lui rappresentava l’establishment medico in un’epoca in cui l’approvazione di nuovi farmaci, strettamente regolamentata, richiedeva molti anni. Fauci li ha invitati e li ha ascoltati: “Una delle cose migliori che abbia fatto in vita mia“, spiega a Der Spiegel. Infatti, la ricerca clinica è cambiata negli Stati Uniti e i malati terminali hanno avuto la possibilità di beneficiare più rapidamente di farmaci sperimentali. Ora non gli vengono perdonati alcuni errori, come nel caso delle mascherine, che inizialmente aveva sconsigliato in un momento in cui non c’era quasi nessuna prova scientifica dell’efficacia delle mascherine, ma il timore che non ci fossero abbastanza scorte per il personale medico.
“Probabilmente avrei dovuto impegnarmi di più per far capire al pubblico che la scienza è dinamica e si autocorregge. Ma quando si ha a che fare con un’epidemia in evoluzione, le cose cambiano nel tempo“, ammette Anthony Fauci. Avrebbe potuto anche comunicare meglio gli aspetti più incerti, ma di una cosa è certo: non avrebbe potuto fare di più. “Il presidente sta lì e dice che l’idrossiclorochina è un ottimo farmaco. Nel frattempo, salgo sul podio e dico: ‘No, non lo è’. Non si può essere più schietti di così. O avrei dovuto girarmi e dire: ‘Sei un idiota?“. In effetti, Fauci è stato il primo a contraddire direttamente Trump davanti ad una telecamera. Altro tema caldo sul Covid è quello relativo all’origine del coronavirus. Fauci non esclude una fuga dal laboratorio, ma se si esaminano i “documenti veramente validi” pubblicati su Science e riviste da esperti, si parla “in modo abbastanza convincente” di un’origine naturale.