Anche uno dei massimi virologi al mondo come Anthony Fauci, consigliere per la Casa Bianca nella lotta al covid, si dice convinto che la pandemia stia andando nella giusta direzione. Intervistato stamane dai microfoni del quotidiano La Stampa ha spiegato: “Stiamo andando nella giusta direzione, ma la strada non è ancora segnata in maniera netta. Sono incoraggiato da quello che vedo e dai dati che riceviamo”. E ancora, ribadendo il concetto: “Se restiamo in questa dimensione con la presenza di Omicron, direi che la direzione è quella giusta. Tuttavia, non voglio e non posso essere troppo fiducioso. Ho tratteggiato uno scenario legato alla predominanza di Omicron e alla coda della Delta, ma la direzione del virus è imprevedibile, è possibile che una nuova variante emerga e quindi in definitiva non credo sia appropriato dire che siamo alla fine. Ma ripeto, gli indicatori oggi sono buoni e la direzione è quella giusta”.
Ovviamente sarebbe più semplice tornare alla normalità se aumentassero ulteriormente le vaccinazioni: “Non scopriamo nulla di inedito, i dati confermano che i vaccini e in particolar modo associati al booster (il richiamo) hanno un impatto decisivo nel limitare il numero di ospedalizzazioni e la mortalità”.
ANTHONY FAUCI: “BISOGNA ESSERE PRONTI A REAGIRE”
In ogni caso Anthony Fauci si dice convinto che non bisogna abbassare troppo la guardia: “Bisogna essere pronti a reagire perché non possiamo prevedere le mutazioni del virus”. Di nuovo sui vaccini: “Chi non è vaccinato rischia molto di più di finire ricoverato rispetto a chi ha le dosi consigliate. Se vogliamo il ripristino della normalità perduta, insistere sulle inoculazioni resta la strada maestra. Se il virus diventa meno aggressivo, anche le forme gravi di malattia diminuiscono ed è questa in fondo la condizione che consentirà ai Paesi di avere meno restrizioni”.
E in futuro serviranno altre dosi oltre al booster? A riguardo Anthony Fauci non regala certezze: “È possibile, forse probabile, che le persone anziane e quelle con certe patologie avranno bisogno di altre somministrazioni. Quel che però adesso osservo qui negli Stati Uniti è che la risposta dopo tre dosi di vaccino mRna e due di Johnson&Johnson, è buona anche in questa fascia della popolazione”.