Anthony Fauci, il virologo di riferimento della Casa Bianca per l’emergenza Coronavirus, ha concesso una intervista a La Stampa nella quale “avvisa” l’Europa sulla possibilità che la pandemia ritorni, sulla necessità di avere un vaccino e di non dipendere dalla Cina, ritenendo comunque che c’è bisogno dell’OMS, a differenza di quanto pensa il presidente Donald Trump. Fauci è il volto “competente e rassicurante” della risposta al Coronavirus: ne ha per tutti, la CDina soprattutto ma anche lo stesso Trump.



Ad esempio, Fauci accusa alcuni Stati degli Usa di non avere rispettato le linee guida per le riaperture, causando così un nuovo aumento dei contagi che lascia prefigurare i rischi di una possibile seconda ondata del Coronavirus. Un avvertimento a Trump è dunque quello di fare grande attenzione al dove e come fare i comizi e la convention verso le elezioni presidenziali. Fauci comunque garantisce di avere buoni rapporti con il presidente e il suo consiglio di usare la mascherina vale come “raccomandazione generale per tutti”.



La Cina è comunque la prima imputata, a maggior ragione con il nuovo studio di Harvard che parla di Coronavirus già in circolazione ad agosto 2019. Fauci su questo non commenta, non avendo ancora legge, ma aggiunge: “So che a dicembre e gennaio i cinesi non sono stati molto trasparenti nel darci le informazioni”. Il virologo nega comunque il complotto: “Quanto è successo è perfettamente compatibile con ciò che accade in natura“.

FAUCI: “FUTURE INFEZIONI SICURE, EVITARE SECONDA ONDATA”

Anthony Fauci fa poi il punto della situazione sulla sperimentazione del vaccino, con ottimismo ma spiegando che solo in autunno si capirà se sono “sicuri ed efficaci”. L’invito all’Europa è quello di essere attiva su questo fronte: “Avremo più di un vaccino”, così come di andare avanti anche nella ricerca di altre cure oltre al vaccino, compresi gli anticorpi monoclonali e il plasma iperimmune.



Su una seconda ondata di Coronavirus, Fauci è chiarissimo: “Le future infezioni sono inevitabili“, dunque è necessario un sistema efficiente perché non si trasformino nella temuta seconda ondata. Le riaperture in Italia sono giuste ma “quando riapri devi essere pronto a rispondere a ogni incremento, perciò servono i test” – spiega Fauci, che vanta origini del nostro Paese. Quanto al perché l’Italia sia stata la prima nazione occidentale colpita, Fauci spiega: “L’infezione si è diffusa prima che sapeste cosa accadeva. C’è stata un’infiltrazione silenziosa, soprattutto al Nord”.

Il tanto atteso ritorno alla normalità è “difficile da prevedere”, ma non sarà “quest’inverno”, perché la soluzione vera sarà soltanto il vaccino, per il quale c’è da attendere ancora circa un anno. Inoltre, le pandemie si verificano da millenni, dunque “continueremo ad averle”, avverte Fauci: “Speriamo di avere imparato la lezione e di essere pronti“. Ecco perché lasciare l’OMS sarebbe un errore da parte degli Usa: “Non è un’organizzazione perfetta, ma il mondo ne ha bisogno“.