I bambini di prima elementare potrebbero essere vaccinati contro il Covid entro settembre, con la riapertura della scuola ammesso che gli studi dimostrino la totale sicurezza ed affidabilità anche in soggetti così piccoli. A sostenerlo è stato Anthony Fauci in una intervista a ProPublica: “Stiamo iniziando gli studi clinici in quella che chiamiamo de-escalation dell’età, dove si fa uno studio clinico con persone dai 16 ai 12 anni, poi dai 12 ai 9, poi dai 9 ai 6 anni”. Alla domanda su quale potrebbe essere la fascia più giovane che potrebbe ricevere l’autorizzazione per il vaccino entro settembre l’esperto ha spiegato: “Penserei che quando raggiungeremo l’apertura della scuola, probabilmente saremo in grado di portare le persone che entrano in prima elementare”. L’ottimismo di Fauci però si è scontrato con le richieste dei pediatri di studi pediatrici più rapidi in tal senso. Vaccinare i bambini potrebbe aiutare gli Usa a raggiungere più rapidamente l’immunità di gregge e ridurre la minaccia di nuove varianti Covid.



Al momento gli studi pediatrici sul vaccino Pfizer sembrano essere lontani dal fornire dati utili sui bambini in età scolare entro la fine dell’estate. Secondo un portavoce Pfizer conta di avere “nella prima parte del 2021” i dati relativi a uno studio sui giovani dai 12 ai 15 anni. Successivamente è in programma lo studio sui bambini da 5 a 11 anni. Attualmente negli Usa il vaccino è consigliato per persone sopra i 16 anni. Moderna sta ancora iscrivendo alla sperimentazione adolescenti tra i 12 ed i 18 anni e potrebbe fornire i primi dati aggiornati entro la metà del 2021, come spiegato in un comunicato. Uno studio nei bambini tra 11 e 6 mesi sarà iniziato quest’anno. Johnson e Johnson non ha ancora iniziato gli studi pediatrici, così come Novavax, mentre AstraZeneca secondo Bloomberg News dovrebbe iniziare i test sui ragazzi tra 12 e 18 anni il prossimo mese.



VACCINI COVID PER BAMBINI: GLI STUDI PEDIATRICI

I produttori dei vari vaccini dovranno dimostrare la loro totale affidabilità anche sui più giovani. A tal fine i ricercatori devono studiare in che modo reagisce il sistema immunitario dei bambini e confermare il dosaggio ottimale. “Mi piacerebbe vedere un vaccino disponibile per tutti i bambini in tempo per il prossimo anno scolastico”, ha auspicato il dottor O’Leary. All’inizio della pandemia si credeva che i bambini fossero del tutto immuni al virus ma ciò è stato ormai smentito. Su oltre 20 milioni di casi negli Usa, circa 2,2 milioni, o l’11% sono bambini sotto i 18 anni, alcuni dei quali – anche se rari – si sono ammalati gravemente. Dall’8 febbraio sono sotto monitoraggio circa 2000 casi di quella che è nota come sindrome infiammatoria multisistema nei bambini (MIS-C), una condizione grave associata al Covid che può causare disfunzione cardiaca e lesioni renali. Il 37% dei casi registrati riguarda bambini latino-americani e il 32% bambini neri. E’ inoltre evidente che i bambini siano in grado di trasmettere il Covid anche se resta ancora poco chiaro il livello di contagiosità.



Ma come saranno gli studi sui vaccini pediatrici? Certamente meno grandi rispetto a quelli sugli adulti: Pfizer ha arruolato 2.259 partecipanti tra 12 e 15 anni mentre Moderna avrà al massimo 3000 partecipanti. In entrambi i casi gli adolescenti riceveranno una dose placebo. Per mostrare che il vaccino è sicuro, tra le molte cose che Pfizer sta monitorando c’è la percentuale di partecipanti che segnalano reazioni “locali” come dolore nel sito di iniezione, arrossamento e gonfiore, nonché la percentuale di partecipanti che segnalano reazioni sistemiche come febbre, mal di testa, brividi, vomito, diarrea, dolori muscolari e dolori articolari. I risultati legati al beneficio si basano su metriche diverse rispetto ai vaccini per adulti. Gli studi adolescenziali di Pfizer e Moderna si concentreranno sulla valutazione della risposta immunitaria dei partecipanti misurando gli anticorpi. Intanto pediatri ed esperti di malattie infettive spingono affinchè possano essere accelerati gli studi pediatrici. O’Leary non è sicuro come Fauci che vedremo i dati di Pfizer sui bambini più piccoli entro settembre ma è ottimista rispetto alla disponibilità del vaccino nei prossimi mesi per i bambini di 12 anni.